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La Cassazione annulla l'ordinanza cautelare su Carboni e Lombardi

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I due imprenditori, coinvolti nell'inchiesta sulla P3, restano comunque in carcere in attesa della nuova sentenza del Riesame

Roberto Amaglio
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Una piccola vittoria per Flavio Carboni e Pasquale Lombardi, i due imprenditori al centro dell'inchiesta sulla cosiddetta loggia P3. Oggi, infatti, la sezione feriale penale della Cassazione ha annullato con rinvio l'ordinanza con cui il tribunale del Riesame di Roma, il 15 luglio scorso, aveva confermato il carcere per i due indagati, accusati di associazione per delinquere finalizzata alla violazione della legge Anselmi sulle società segrete. Piccola vittoria per i due inquisiti anche se entrambi, in attesa della nuova sentenza, resteranno comunque in cella dove si trovano dallo scorso 8 luglio. Nel corso dell'udienza a porte chiuse i loro difensori avevano sostenuto l'insussistenza dell'accusa di aver cercato di condizionare apparati amministrativi dello Stato e ambienti costituzionali per i propri affari. Gioisce la difesa – Secondo gli avvocati difensori, infatti, il collegio di piazza Cavour presieduto da Severo Chieffi ha condiviso alcuni punti illustrati nei ricorsi dalle difese. "Vedremo le motivazioni della Suprema Corte - afferma l'avvocato Corrado Oliviero, difensore di Lombardi - dalle quali emergerà se questa pronuncia sia legata all'insussistenza dell'accusa di violazione della legge Anselmi o se riguardi le esigenze cautelari. In ogni caso è pacifico che nell'ordinanza del Riesame c'era qualcosa che non andava. Per noi è un importante passo in avanti". Di "grande soddisfazione" parla il legale di Carboni, l'avvocato Renato Borzone. "Sembrava fosse già tutto scritto, invece abbiamo incassato un annullamento con rinvio che mi auguro sarà sotto più profili".

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