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Altro giovedì rovente per la scuola italiana

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Udu e UniRiot organizzano un presidio a Montecitorio, dove approda il Ddl Università

Roberto Amaglio
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Si assisterà a una sorta di marcia su Roma degli studenti giovedì 14 ottobre. In concomitanta con l'approdo alla Camera del ddl Università predisposto dal ministro Gelmini, infatti, le associazioni studentesche, i sindacati, i collettivi di facoltà e i ricercatori stanno allestendo una mastodontica protesta davanti alla Camera dei Deputati. Una sorta di bis dei presidi e dei cortei di sabato 9 ottobre, quando in strada sfilarono 300 mila studenti. Invito - Sfoggiando l'accattivante motto "Assediamo Montecitorio. Blocchiamo la riforma", l'Unione degli Universitari sta iniziando a diffondere i primi manifesti e volantini. "Giovedì comincerà il countdown per la morte dell'università pubblica italiana: la discussione del ddl alla Camera è l'ultimo momento per contrastare la riforma e fermare il Ministro Gelmini. Il disinteresse non è più consentito, l'università pubblica è il fondamento di una società libera e democratica, il motore ultimo del progresso sociale, culturale, economico del nostro Paese. Invitiamo tutti gli studenti alle 9 per chiedere al Parlamento di fermare l'iter di approvazione della riforma e di aprire una discussione seria con le parti sociali per affrontare i mali dell'università". Presenti anche i ricercatori - Oltre all'Unione degli Universitari, sembra che al presidio davanti a Montecitorio ci saranno anche i collettivi di UniRiot (ricercatori), che oggi alla stazione Termini di Roma hanno inscenato una sorta di anteprima della protesta. "Giovedì è necessario essere a Roma - dice la Rete sul suo sito - contro una legge che istituzionalizzerebbe un lunghissimo periodo di precarietà prima di poter entrare nei ruoli universitari; che indurrebbe i migliori cervelli del Paese a migrare all'estero per poter fare buona ricerca; che metterebbe presto in ginocchio le università statali favorendo in ogni modo quelle private; che mortificherebbe o negherebbe il diritto all'alta formazione per milioni di giovani italiani". La protesta non si fermerà comunque giovedì. Già per sabato prossimo, in occasione del corteo della Fiom-Cgil, la Rete degli studenti ha annunciato che "riporterà gli studenti in piazza a fianco dei lavoratori per dire che l`Italia non può uscire dalla crisi e immaginare un domani senza diritti e democrazia".

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