Re Carlo, il discorso in Aula: "Supereremo ogni sfida insieme"

mercoledì 9 aprile 2025
Re Carlo, il discorso in Aula: "Supereremo ogni sfida insieme"
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Terzo giorno in Italia per re Carlo e Camilla. I reali del Regno Unito hanno incontrato a Roma, a Villa Pamphilj, la premier Giorgia Meloni, poi si sono spostati a Montecitorio davanti alle Camere riunite, dove Carlo III ha tenuto il suo atteso discorso, il primo di un sovrano britannico. I reali sono stati accolti dal presidente della Camera Lorenzo Fontana sul piazzale antistante Montecitorio, dove era schierato un picchetto interforze. Fontana ha avuto un incontro di carattere bilaterale con i sovrani, in Sala della Regina, dove sono allestite teche con alcuni disegni originali e manufatti, tra i quali il bozzetto dell'Aula di Montecitorio, dell'architetto Ernesto Basile. Nella sala dei ministri, al piano Aula, i reali hanno salutato i componenti degli uffici di presidenza di Camera e Senato e il ministro degli Esteri Antonio Tajani. Entrando in Aula dal transatlantico i reali hanno fatto un cenno di saluto ai numerosi cronisti parlamentari presenti. Per l'occasione l'Aula, che li ha accolti con un grande applauso, è al gran completo, presenti in forze anche i ministri tra i banchi del governo: oltre a Tajani ci sono Foti, Ciriani, Pichetto, Schillaci, Nordio, Giuli, Santanchè, Musumeci. 

"Sono enormemente onorato di essere stato invitato qui oggi e molto grato al presidente Mattarella per il suo gentile invito a compiere una visita di Stato in Italia", ha esordito Carlo III parlando in italiano per poi lasciarsi andare a una battuta: "Spero di non rovinare la lingua di Dante, non così tanto da non essere più invitato in Italia". E ancora: "Sono qui con lo scopo di ribadire la profonda amicizia tra Regno unito e Italia e per impegnarmi per fare tutto quello che posso per rafforzarlo nel tempo che mi sarà concesso come re. Tra poche settimane celebreremo l'anniversario della fine della Seconda guerra mondiale in Europa e ricorderemo il terribile prezzo della guerra e il dono della pace". Lo stesso sovrano ha espresso preoccupazione per i venti di guerra che sono tornati a spirare: "Oggi purtroppo l'eco di quei tempi che speravamo relegati alla storia riecheggiano nei nostri continenti. La pace non può mai essere data per scontata. Italia e Gran Bretagna sono unite nella difesa dei valori democratici che condividiamo". Da qui l'omaggio alla partigiana Paola Del Din. "Fu addestrata dalle forze britanniche e si sgancio' con il paracadute per la sua missione 80 anni fa proprio oggi", ha detto, "pensiamo tutti a Paola celebrando il suo coraggio". E a Giovanni Falcone: "L'Italia sarà sempre nel mio cuore come fu per la mia adorata madre che non dimenticò mai il suo meraviglioso 25mo compleanno a Tivoli nel 1951 o la sua Capaci molti anni dopo nel 1992. Quando rese omaggio, pochi giorni dopo il suo assassinio al vostro leggendario procuratore antimafia Giovanni Falcone". 

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"Come un qualsiasi vecchio amico - ha ribadito -, sono stato con voi nei momenti più tristi e felici della vostra vita nazionale, ad esempio non dimenticherò mai la mia visita a Venezia nel 2009 quando vedremo il teatro La Fenice restaurato o la visita ad Amatrice all'indomani del tragico terremoto. Oggi sono qui per ribadire la profonda amicizia tra il Regno Unito e l'Italia e impegnarmi per rafforzare ancora di più questa amicizia. Una grande impresa di cui la Gran Bretagna è orgogliosa di farne parte riguarda il sostegno che il nostro paese diede all'unificazione dell'Italia". Addirittura, "fu creato anche un biscotto che portava il nome di Garibaldi, massimo segno di stima britannica. Molti degli eroi dell'unificazione italiana, trascorsero del tempo nel Regno Unito".

In ogni caso, "Gran Bretagna e Italia sono unite nella difesa dei valori democratici. I nostri paesi sono stati tutti e due al fianco dell'Ucraina nel momento del bisogno, le nostre forze armate sono fianco a fianco nella Nato. Siamo infinitamente grati del ruolo dell'Italia che ospita basi chiave della Nato e che guida numerose operazioni all'estero". Infine l'auspicio: "Qualunque siano le sfide e le incertezze che inevitabilmente affrontiamo come nazioni ora e nel futuro possiamo superarle insieme e lo faremo e quando lo avremo fatto potremo dire 'E poi uscimmo a rivedere le stelle'".