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Quote latte, trattori assediano

le ville di Bossi e Berlusconi

Silvia Tironi
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Le residenze delpresidente del Consiglio Silvio Berlusconi ad Arcore e del ministro delleRiforme e leder della Lega Umberto Bossi sono state prese 'd'assalto' questa mattina da migliaia di agricoltori e trattori provenienti dalle varie province lombardeper protestare contro il decreto sulle quote latte messo a punto dal ministro dell'Agricoltura LUca Zaia e approvato dal governo lo scorso 30 gennaio. Secondo i manifestanti il decreto favorirebbe i cosiddetti 'splafonatori', ossia coloro i quali hannoprodotto più di quanto stabilito dalla loro quota di produzione prevista per legge. Secondo il provvedimento questi sarebbero fra gliassegnatari delle nuove quote di produzione ottenute da Bruxelles da Zaia nel negoziato di fine novembre (circa 640.000tonnellate di produzione di latte in piu'). Da qui l'accusa delle organizzazioni agricole promotrici dellaprotesta al ministro di aver favorito poche aziende che hanno trasgredito lalegge concretizzando l'ipotesi di una sanatoria. "Andiamo ad Arcore e Gemonio non certo per violare gli spazi privatidel presidente Berlusconi e del ministro Bossi, ma piuttosto perribadire con forza il desiderio di equità che anima la stragrandemaggioranza dei produttori italiani di latte - ha detto FedericoVecchioni, presidente di Confagricoltura -. Vogliamo ribadire comeConfagricoltura sia e sia sempre stata dalla parte della legalità". Allamanifestazione partecipano anche Cia-Confederazione italianaagricoltura, Fedagri e Legacoop Agroalimentare. Si è invece dissociata la Coldiretti. l corteo degli allevatori, oltre 2000 persone, in mattinata è giunto davanti aVilla San Martino, residenza del presidente del Consiglio, SilvioBerlusconi, ma è stato bloccato dalla polizia a un centinaio di metri.Una delegazione si è quindi recata all'ingresso della villa San Martino doveha consegnato un documento di protesta contro il decreto Zaia sullequote latte. "Ho il massimo rispetto per chi sta protestando, quello che mi dispiace è che si diffondano informazioni sbagliate e bugie sul decreto": è questo il commento del ministro Luca Zaia, intervistato a Radio Padania libera, emittente vicina alle Lega a proposito della manifestazione sulle quote latte. "Il decretonon è una sanatoria e non è per pochi amici visto che riguarda 17.200 aziende che dal primo aprile saranno investite dal provvedimento. Non capisco questa guerra fra poveri. Conquesto provvedimento si cerca di dare uno spiraglio di salvezza a quelle aziende che rischiano di chiudere. Questo decreto dà la possibilità, a chi in questi anni ha splafonato, di regolarizzare la propria posizione e chi non paga una rata perde la quota assegnata". Secondo Zaia "dietro questa manifestazione ci sono interessi personali, disinformazione e strumentalizzazioni politiche. Se questo decreto dovesse passare non avremmo più problemi per la produzione che vede un incremento del 6% per stalla".

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