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Visco si vendica dei giornali non allineati e fa un regalone al Sole 24 Ore

Franco Bechis
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E' arrivata la vendetta del Governatore della Banca di Italia, Ignazio Visco, contro i giornali che in qualche modo non avevano applaudito alla sua clamorosa riconferma come Governatore. Così appena iniziato il nuovo mandato, uno dei primi atti è stato quello di gettare fuori dalla Banca di Italia tutti i giornali non graditi. Via MF e Italia Oggi, e il solo giornale economico che ora può entrare in via Nazionale e in tutte le filiali è il Sole 24 Ore. Via tutti i quotidiani nazionali- compreso ovviamente Libero– e possibilità di leggere solo due testate “amiche”: Corriere della Sera e Repubblica, che hanno preso le distanze anche dall'attacco di Matteo Renzi e del Pd alla vigilia della nomina. Dentro la banca si è capito il senso di questa piccola vendetta del Governatore. Naturalmente la svolta è stata fatta salvando la forma. E' stata una circolare firmata dal direttore generale Salvatore Rossi il 3 novembre scorso a informare tutti i capi servizio della “revisione della policy in materia di abbonamenti a quotidiani e periodici. La scelta è stata quella del “completo superamento degli abbonamenti cartacei”, e “la standardizzazione delle offerte di abbonamento con concentrazione delle opzioni esclusivamente sulle tre testate (Corriere della Sera, La Repubblica e Il Sole 24 Ore) che soddisfano la maggiore parte dei fabbisogni informativi individuali riscontrati negli ultimi anni”. Ma nessuno in ogni caso potrà essere abbonato a tutte e tre le testate: “per funzionari generali e direttori centrali massimo 2 abbonamenti digitali a 2 giornali, di cui solo uno può essere periodico. Per i direttori un abbonamento digitale a un quotidiano”. Due sole offerte saranno invece di larga circolazione dentro la banca. La prima fa un favore non da poco a un quotidiano che ha dovuto rivedere al ribasso proprio le sue vendute digitali: Il Sole 24 Ore. Bankitalia assicura la sottoscrizione di un abbonamento digitale “per ogni unità di base dell”A.C. e delle Filiali”. Poi per tutto il personale è assicurato “il servizio Naviga + del Corriere della Sera, per la navigazione illimitata da pc aziendale, con accesso a tutti i contenuti web”. Due eccezioni a questa restrizione delle mazzette di giornali in Bankitalia. La prima è la “disponibilità, per un numero limitato di utenti, di ulteriori servizi specializzati di informazione e di approfondimento su temi economico-finanziari come Economia Pro e Archivio storico del Corriere della Sera”. La seconda eccezione riguarda le filiali territoriali: “se ritenuto necessario”, concede il direttore generale della Banca di Italia, “eventuali ulteriori esigenze di informazione su materie specialistiche o sulla realtà locale potranno essere soddisfatte dalle unità segretariali con la sottoscrizione di specifici abbonamenti digitali, a valere sulle proprie disponibilità di budget”. Ogni richiesta dovrà essere girata a un servizio accentrato che controllerà con cura che nessuno faccia il furbo e vada a leggersi stampa meno amica o più libera di pubblicare anche le magagne interne di quello che veniva ritenuto il santuario della finanza e della economia italiana. Formalmente questo clamoroso divieto di leggere la stampa non “embedded” al Governatore è giustificato quindi con la necessità di risparmiare costi generali, ma l'emanazione delle nuove regole proprio all'indomani della battaglia per la riconferma di Visco rendono più dubbia quella spiegazione, e fanno immaginare una piccola vendetta contro parte della informazione. Continua a leggere su L'imbeccata di Franco Bechis

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