Cerved Next saluta la data-driven community, pionieri del cambiamento che coprono quasi un quinto del pil italiano
Milano, 5 lug. (Labitalia) - Sono 3.200 le persone, imprenditori e manager, in particolare direttori finanziari, amministrativi, marketing, sales e innovation di imprese, istituzioni finanziarie e pubbliche amministrazioni, che si sono date appuntamento oggi a Cerved Next, il primo evento italiano dedicato alla data-driven economy organizzato a Milano da Cerved, che ha voluto chiamare a raccolta per la prima volta tutto l'ecosistema che ogni giorno prende decisioni ragionando sui dati. Un fronte di innovatori in continua crescita che scommette sulla cultura data-driven, sulla necessità ormai ineludibile di orientare il business in base ai dati e alle tecnologie ad essi connesse. Rappresentano un tessuto imprenditoriale efficiente, giovane e sano che da solo copre quasi un quinto del pil italiano e impiega il 3% degli occupati: 6 aziende su 10 tra quelle che hanno scelto di partecipare a Next sono sicure o solvibili dal punto di vista commerciale, il 63% è 'millennial', cioè nata negli ultimi 20 anni, e quasi il 17% è una startup con meno di 5 anni, anche se non mancano (2,5%) quelle che ne hanno più di 70. I servizi informatici e software, con il 19%, e la consulenza societaria, con il 10%, sono i due settori più rappresentati. A questi pionieri del cambiamento Cerved ha voluto fornire occasioni di confronto, stimoli di riflessione e contenuti di alto livello, pensati non solo per le aziende che cavalcano la data-driven economy, sviluppando i servizi, i prodotti e le competenze necessari a gestire, dal punto tecnologico e di processo, l'esplosione di dati a cui stiamo assistendo, ma anche per i policy maker. "Siamo nel bel mezzo della data revolution -spiega Marco Nespolo, amministratore delegato di Cerved- una vera disruption composta da tre driver: dati, tecnologia e regulation. Cerved ha un ruolo importante in questo contesto e ha sentito la responsabilità di riunire i principali attori in un unico evento sistemico, così da avere un quadro il più possibile completo di dove stia andando il mondo del business. I confini tra i diversi settori, infatti, stanno già cambiando fin quasi a scomparire e ciò significa che siamo chiamati a esplorare nuove strade". "La tecnologia -sottolinea- è una grande alleata, ci aiuta a essere sempre più precisi e a espanderci in nuovi settori di applicazione. I dati poi ci permettono di conoscere i clienti in modo più profondo e di offrire loro servizi mirati. Non a caso uno dei temi di oggi è la customer-centricity: proprio questa maggiore conoscenza dei clienti sta guidando molte delle innovazioni di offerta in tutti settori". "In un'economia -commenta Andrea Samaja, Partner di PwC- dove il dato è sempre più centrale per le scelte strategiche delle aziende, PwC partecipa alla prima edizione di Cerved Next. Affiancare le aziende nel loro processo di innovazione e trasformazione richiede che PwC, per prima, continui ad innovare se stessa e Cerved Next è uno sguardo al futuro". Questa prima edizione, a cui ne seguiranno altre, dato che Cerved Next diventerà un appuntamento annuale, ha poggiato su tre percorsi principali, espressione dei più importanti ambiti in cui l'innovazione sta cambiando radicalmente il modo di fare business: 'Data driven innovation', in cui hanno trovato spazio big data, intelligenza artificiale, machine learning, data monetization, data visualization; 'Future of credit', cioè fintech, digital lending, blockchain, npl e credit management; 'Customer centricity', le nuove frontiere del digital marketing e della lead generation, industry convergence, gdpr e data governance. Un quarto focus ha poi riguardato le startup, presenti in maniera significativa all'evento. Sono oltre 14 mila, 12% in più del 2016, le startup innovative in Italia, anche se a giugno solo 9.328 risultavano iscritte alla sezione del Registro delle Imprese ad esse dedicate. Ma gli algoritmi di ricerca semantica sviluppati da SpazioDati, azienda del Gruppo Cerved, ha permesso di 'scovarne' altre 4.847, analizzando i loro contenuti sul web, e di individuare gli otto cluster più attivi: big data (+11,9%) e internet app, biotecnologie (in calo del 28,1%), ecosostenibilità (-19,5%), ingegneria (+29,8%), mobile e smartphone, modellazione 3D (+12,7%), ricerca e sviluppo (+50,6%), software (-6%) e internet delle cose. Una ventata di novità che però non è ancora stata presa in seria considerazione dagli investitori istituzionali specializzati. Al contrario del Corporate venture capital, che ne ha intuito le potenzialità: sono quasi 7.000 infatti, tra società di persone e società di capitali, i soggetti che hanno finanziato oltre 2.000 startup. E' la via italiana all'innovazione: difficile che si abbiano all'interno tutte le skills necessarie, dunque molte grandi imprese fanno scouting esterno di giovani aziende da acquistare e integrare per accelerare il processo di rinnovamento. In questo contesto figura a pieno titolo il fintech district, di cui Cerved è recentemente entrato a fare parte: insieme hanno lanciato la data-driven competition, una challenge rivolta a professionisti della programmazione, del fintech e della digital transformation che mira a identificare i nuovi casi d'uso per le Api di Cerved, con l'obiettivo di inserire il migliore nei prossimi prodotti Cerved per le aziende del mondo fintech. Tante le aziende partner di questa prima edizione di Cerved Next, patrocinata da IAB Italia e sostenuta da numerose associazioni di professionisti e industriali: ING, PwC, Tibco, Credimi, Blindata, Cloudera, Vodafone, Experian, Open Search, LVenture Group, Luiss Enlabs, Business Support, The Zen Agency, Salesforce, Samsung.