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Italian egyptian economic forum, al centro sviluppo relazioni commerciali

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AdnKronos
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Il Cairo, 20 dic. (Labitalia) - Entra nel vivo a Il Cairo l'Italian egyptian economic forum (investment in trade) dedicata allo sviluppo delle relazioni commerciali tra i due paesi che affacciano sul Mediterraneo. Una convention patrocinata dalla presidenza del Consiglio dei ministri, e presieduta dal primo ministro egiziano Mostafa Madbouly, che ha accolto il presidente della Cise (Confederazione italiana sviluppo economico), Giuseppe Romano, e la sua delegazione. "A seguito del successo ottenuto con la prima conferenza che tenutasi a Napoli, che è stata l'occasione per far interagire i nostri imprenditori con i sindaci della regione Campania, abbiamo invitato le nostre controparti italiane per continuare a collaborare in modo proficuo sulla base anche dei successi che stiamo ottenendo con la nostra riforma economica", ha affermato Ali El-Moselhy, ministro per le Forniture e il commercio interno della Repubblica d'Egitto, che poi aggiunto: "Oggi l'inflazione in Egitto è al -5% e c'è la volontà politica diretta a supportare gli investimenti (pensiamo ad esempio alla protezione di marchi industriali e brevetti) non solo a parole ma anche con i fatti. Il nostro obiettivo è agevolare sempre più le aziende italiane a penetrare in Egitto". Per Giampaolo Cantini, ambasciatore d'Italia in Egitto, "si tratta di un'occasione speciale: l'Italia è il primo partner commerciale dell'Egitto e l'interscambio tra i due paesi riguarda settori merceologici che vanno dal tessile all'oil&gas". "Il settore privato egiziano, nello specifico, apprezza molto la manifattura italiana, i macchinari, il settore tessile, tutto ciò che è know how italiano. L'Egitto, poi, è tradizionalmente un hub importante che unisce il Mediterraneo all'Africa", ha spiegato. "Quello che contraddistingue questo forum - ha sottolineato Giuseppe Romano, presidente della Cise - è il tentativo di invertire la rotta. Fare sinergia tra Italia ed Egitto è un modo diverso di rapportarci e relazionarci tra di noi. Le imprese dei due paesi fanno matching, mettono a fattore comune sinergie, know how ed expertise. Le condizioni economiche lo permettono. Le zone economiche speciali italiane stanno stringendo accordi e fanno sinergia con le zone franco egiziane e vorremmo trasferire qui il know how dell'interporto di Nola. A capo delle istituzioni egiziane ci sono uomini e donne capaci di abbracciare questo cambio di marcia". "Per questo - ha aggiunto - auspichiamo che sempre più navi egiziane possano viaggiare piene di merce in andata e ritorno in modo tale che non ci sia più un solo luogo di produzione. Ma una grande regione del med senza alcun confine". Gerardo Romano, presidente osservatorio sul Med di Eurispes, ha poi spiegato: "I paesi che si affacciano sul med garantiscono stabilità e sviluppo. Il forum è un'occasione di dialogo tra imprese italiane e governo egiziano che ringraziamo per la disponibilità. L'Italia deve essere punto di riferimento per la pace, la cooperazione e lo sviluppo. Questa area comune non è un territorio di confine, ma un' ottima via di comunicazione. L'Egitto è per noi un modello di sviluppo capace di dare risposte. Come Eurispes intendiamo facilitare il dialogo e collaborazione e auspichiamo che sulla politica estera i nostri paesi trovino convergenza di vedute".

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