Mario Giordano contro Nichi Vendola: "In pensione prima di invalidi e disoccupati"
Pubblichiamo "Posta Prioritaria", la rubrica in cui Mario Giordano risponde alla lettera di un lettore. Caro Giordano, l'altra sera a “Quinta colonna” il montiano doc (quello che spara soltanto in aria) ed il giovane musulmano (quello che l'islam è soltanto religione di pace) le hanno dato una bella lezione. Il primo le ha rinfacciato di essere fra quelli (di destra) che hanno gettato gli italiani sul lastrico lasciandoli sull'orlo della bancarotta: fortuna che è arrivato Monti a salvarci e la Fornero ha fatto una magnifica legge, lasciando come effetto collaterale solo qualche centinaio di migliaia di esodati. Il secondo le ha fatto presente che è ora di finirla con la storia dei 3 miliardi di euro, che in effetti non ci costano nulla perché ce li «regala» l'Europa. E poi avercene di immigrati, il guaio è che non ne arrivano abbastanza per portare il Pil a valori che ci farebbero fare la vita da nababbi... Giorgio Campagnini Bologna Ha perfettamente inquadrato il problema, caro Giorgio. Fra l'altro le aggiungo che anche il parlamentare del Pd, tutto affannato a mettersi medagliette per conto di Renzi, era particolarmente indignato per il paragone fra i 600 milioni di euro destinati ai poveri (meglio di niente, si capisce, ma troppo pochi) e i 3,3 miliardi di euro spesi per l'accoglienza immigrati. La sua indignazione si poggiava sul fatto che i 3,3 miliardi non sono uno stanziamento fissato nella legge di stabilità. Embeh? Lo so benissimo, ovviamente, e per la ragioneria di Stato è una distinzione fondamentale: ma per i cittadini? Che differenza fa? I politici sono così disabituati a vedere le cose con gli occhi della gente che se qualcuno prova a farlo si incazzano come bisce. Invece è così semplice: visto che stiamo parlando di soldi dei contribuenti, che facciano il giro dall'Europa o no, è lo stesso. Vorremo semplicemente decidere come spenderli. E vorremmo dire che la sproporzione (600 milioni contro 3,3 miliardi) è inaccettabile. Se poi vogliamo metterla su un piano formale, è proprio il governo a lamentare quei 3,3 miliardi di spese come un problema per le finanze italiane: lo ha fatto nel presentare ufficialmente la legge di stabilità all'Ue. Infatti chiedeva più elasticità sui conti proprio per gli esborsi dovuti all'immigrazione. E allora? Se quando vanno in Europa dicono che l'immigrazione all'Italia costa 3,3 miliardi di euro, perché quando vanno davanti alle telecamere dicono che quei soldi sono piovuti giù dal cielo, donati dall'arcangelo Gabriele o forse trovati sotto una cavoletto di Bruxelles? Purtroppo sono fatti così, parlano con lingua biforcuta: nelle segrete stanze in un modo, nei talk show tutto l'opposto. Che schifo. di Mario Giordano