Momenti di tensione a Torino quando un gruppo di attivisti pro Palestina si è scontrato con le forze dell'ordine. I manifestanti, partiti da piazza Crispi, si sono mossi verso l'aeroporto di Caselle. Ed è proprio lì, nei pressi dello scalo aeroportuale, che il corteo si è visto sbarrare la strada dalla polizia in assetto antisommossa. A quel punto dal corteo sono stati lanciati diversi oggetti, tra cui fumogeni e petardi, verso la polizia, che ha risposto con lacrimogeni e l'uso di idranti.
Quando i pro Pal hanno capito di non riuscire a forzare il blocco degli agenti, hanno fatto marcia indietro dirigendosi verso il raccordo autostradale per Caselle. Poi hanno provato a raggiungere le recinzioni dell'aeroporto passando dai campi di mais. Dopodiché hanno denunciato: "Ci sono dieci feriti tra noi". Lo hanno riferito dopo aver tentato di sfondare il cordone di polizia. Poi hanno tentato di medicarsi da soli in un’auto sanitaria autorganizzata proprio per il corteo.
Successivamente, il corteo - oltre un centinaio di persone - è entrato sul raccordo autostradale paralizzando il traffico e riuscendo a raggiungere lo svincolo per l'aeroporto. Il risultato? Tutto bloccato: sia le carreggiate che l'uscita per Caselle centro. Tant'è che alcuni viaggiatori sono stati costretti a raggiungere lo scalo Sandro Pertini a piedi. Un altro gruppo invece ha cambiato destinazione e si è mosso verso il centro di Torino.
"Speriamo che siano individuati i protagonisti dell'assalto ai poliziotti - hanno dichiarato in una nota Silvia Sardone, vice segretario della Lega, ed Elena Maccanti, deputata Lega e consigliere comunale a Torino -. Purtroppo a Torino queste scene sono una consuetudine a causa dei centri sociali, delinquenti purtroppo coccolati dall'amministrazione comunale e in generale dalla sinistra sempre pronta a prendere le loro difese. Preoccupa inoltre questa nuova alleanza tra sinistra estrema e realtà islamiste filo Hamas".