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Fiat, Termini Imerese chiuderà entro il 2012

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Marchionne: "Da pazzi pensare di riabilitare l'impianto siciliano"

Eleonora Crisafulli
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«Siamo disposti al confronto ma non si può ignorare la realtà». È questa la dichiarazione dell'amministratore delegato di Fiat Sergio Marchionne, alla vigilia dello sciopero di Termini Imerese per la prevista chiusura dell'impianto. L'uomo del Lingotto ha spiegato che «la Fiat è una multinazionale e i sindacati devono rendersi conto dell'equilibrio necessario fra domanda e offerta. Nessuno può ignorare la realtà». Resta invariato quindi l'impegno a chiudere lo stabilimento entro il 2012. "Con questo mercato qua parlare di riabilitare lo stabilimento di Termini Imerese è da pazzi. Non lo farebbe nessuno.» A proposito dell'Alfa Romeo Marchionne ha assicurato che «l'Alfa sta bene» e, sul trasferimento in America, ha aggiunto: «Se c'è un caso molto razionale, logico ed economico che appoggia il progetto lo faremo. È da vedersi, questo è un mercato molto difficile». Alfa «ha una grande storia, ma la storia non implica la sopravvivenza. Dobbiamo essere realisti su quello che può fare. L'ultima cosa che voglio fare è il macellaio del marchio».

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