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Cafasso, è omicidio volontario

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Il pusher legato a Marrazzo è stato ucciso

Albina Perri
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Omicidio volontario. Questa l'ipotesi di reato formulata dalla procura in merito alla morte di Gianguerino Cafasso, il pusher legato ad ambienti dei transessuali e indicato dai carabinieri indagati nell'ambito dell'inchiesta del procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e del sostituto Rodolfo Sabelli su un presunto tentativo di ricatto ai danni dell'ex presidente della Regione Piero Marrazzo come il regista del video al centro del presunto ricatto in questione. In precedenza il fascicolo relativo alla morte del pusher ipotizzava il reato di morte come conseguenza di altro reato. Su Oggi le foto di Marrazzo- «Un ampio giaccone con il bavero alzato, gli occhi incollati al telefonino, il carrello della spesa pieno di sacchetti»: così appare l'ex governatore del Lazio Piero Marrazzo nelle «prime» foto che lo ritraggono su Oggi - in edicola da domani - dopo lo scandalo che lo ha travolto tre mesi fa. Marrazzo fa la spesa in un supermercato sulla via Tiberina, a metà strada tra la capitale e le alture di Colleromano, dove - spiega il settimanale - abita con la moglie Roberta Serdoz in un complesso di ville molto vigilato. Marrazzo - racconta Oggi - accompagnato da due bodyguard, ha scelto tra gli scaffali cosa acquistare, ha pagato alla cassa e ha caricato in macchina la spesa.

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