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Condannata "Lady Al Qaeda"

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La scienziata pachistana del Mit avrebbe aggredito i militari Usa in Afghanistan

Eleonora Crisafulli
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Tentò di di uccidere i soldati americani che la accusavano di terrorismo. Con questa motivazione i giudici di New York hanno condannato come sospetta terrorista la scienziata pachistana Aafia Siddiquei, 37 anni, fermata in Afghanistan perché in possesso di materiali chimici. L'accusa - Secondo la versione dell'accusa, nel luglio 2008 la donna, sospettata  di legami con Al Qaeda, avrebbe tentato di fuggire mentre veniva interrogata e, nel tentativo di fuga, avrebbe strappato l'arma a uno dei militari e cercato di premere il grilletto. L'unica a restare ferita era stata comunque la stessa Siddiquei. Torturata in prigione - La tesi sostenuta dalla difesa è invece che la donna abbia provato a scappare senza però aggredire o minacciare in alcun modo i soldati. I legali inoltre accusano il personale Usa di aver torturato e violentato l'imputata mentre era detenuta in una prigione segreta della Cia e poi nel carcere della base di Bagram, in Afghanistan. Aafia Siddiquei ha studiato al prestigioso Mit (Massachusetts Institute of Technology ) degli Stati Uniti, specializzandosi in neuroscienze. Adesso che è ritenuta colpevole di tentato omicidio e aggressione rischia il carcere a vita.

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