Bossi: "Mio figlio è in lista perché ha lavorato"
Il senatur incorona Renzo e dice "no" al partito unico
Il leader della Lega, Umberto Bossi incorona il figlio Renzo e dice no al partito unico con il Pdl. Intervenuto in un comizio, il senatur ha lanciato dal palco di piazza Mercato a Brescia la candidatura alle regionali di suo figlio Renzo. “Anche per mio figlio, quando è venuto in consiglio federale, ho detto vediamo che lavoro ha fatto, come per tutti gli altri – ha spiegato il senatur- . Si candida anche mio figlio, è un buon ragazzo e ho capito che ha trovato la sua strada: ai primi due esami che ha fatto ad Economia e commercio ha preso due 30. E' una strada che gli piace, meno male. Mi ha chiesto se poteva provare. Gli ho risposto: vai vai, se devi andare vai. Sarà poi la gente a sentire se le cose le fai col cuore e con la testa”. Ma sulla prospettiva di un partito unico Pdl Lega Bossi è lapidario: “Io non credo a quelle cose perché i partiti nascono dal basso. Come fanno a mettere insieme gente con storie così diverse?” Secondo il leader della Lega non ci sono possibilità. “Hai visto che An non funziona, in An c'è gente che è stata in carcere per il partito,difficile metterli insieme – ribadisce Bossi, rispondendo a un giornalista in merito all'ipotesi che la Lega possa ricoprire in un modello politico tedesco il ruolo che la Csu riveste in Baviera - . No, funziona meglio ad essere alleati. La Lega è la Lega, lasciala stare, lasciaci da soli”.