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Si è spento ieri Santi Licheri

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Simbolo del tribunale più famoso d'Italia

Monica Rizzello
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Si è spento ieri il simbolo del tribunale televisivo più famoso d'Italia. Il giudice Santi Licheri, o Santino, come ormai lo chiamava Rita Dalla Chiesa, è morto ieri a 91 anni (ne avrebbe compiuti 92 il 13 aprile). Santi Licheri è stato giudice di Forum sin dall'inizio della trasmissione nel 1985, fino alla conclusione dell'edizione del 2009. La carriera - Magistrato, Presidente aggiunto onorario della Corte di Cassazione, era figlio di un magistrato sardo. Nato nel 1918 a Ghilarza (Oristano), in una famiglia di 10 figli, trascorre la sua giovinezza a Sassari, dove sviluppa le sue doti d'intellettuale. Si diploma al liceo classico di Sassari a pieni voti e diventa quasi famoso per la sua bravura negli studi, tanto da guadagnarsi il soprannome di Due Leoni. Mentre prepara gli esami alla facoltà di Giurisprudenza, è supplente presso il liceo di Sassari. Si laurea a 22 anni, con una tesi di Diritto Romano con 110/110 e lode. Dal 1940 al 1943 è sotto le armi, dal 1943 è a Roma in clandestinità sotto falso nome. Si fa chiamare Franco Rossi, per sfuggire alle retate dei nazifascisti. Rientra in Sardegna alla fine del 1944. Supera a breve distanza sia l'esame da Procuratore che il concorso per la magistratura, carriera che sceglie infine di seguire. Dopo sei mesi è Sostituto Procuratore della Repubblica in oltre 15 processi, e diviene in seguito Pubblico Ministero di Corte d'Assise. Nel 1980 conclude la sua carriera di magistrato per riprendere l'avvocatura nel settore civile. La tv - Nella metà degli anni '80 il figlio scenografo lo presenta al produttore Italo Felici: l'incontro si traduce ben presto nella realizzazione della prima edizione di Forum dell'85. È Da allora Santi Licheri ha preso parte a tutte le edizioni del programma. L'avvocato Maretta Scoca, giudice arbitro nella trasmissione “Forum” lo ricorda: «È stato un grande divulgatore del diritto. Svolgendo una funzione sociale ha avvicinato i teleascoltatori alla comprensione pratica dei principi del nostro ordinamento giuridico. Dietro il suo umorismo, spesso sarcastico, celava una conoscenza non comune delle norme. Le sue sentenze sono state sempre rigorose nel rispettare la giustizia sostanziale. Lo rimpiangeremo».

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