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Cina: silurato capo del partito comunista

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Wang Lequan era al potere dal 1994

Tatiana Necchi
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Il governo cinese ha licenziato Wang Lequan, che ha governato nella regione nordoccidentale dello Xinjiang con pugno di ferro dal 1994, il capo del Partito Comunista. Al suo posto si è insediato Zhang Chunxian. Lo Xinjiang, confina con il Pakistan, l' Afghanistan, l' India e con l' Asia centrale: si trova in una posizione di importanza strategica ed è ricco di materie prime, soprattutto di gas e petrolio. La notizia del licenziamento è stata data oggi dall'agenzia Nuova Cina che, però, non ne ha spiegato le ragioni anche se Wang  era stato apertamente contestato più volte dalla popolazione di Urumqi dove nel luglio scorso quasi 200 persone sono state uccise in scontri interetnici. Diverse sono le accuse rivolte all'ex capo ma, in particolare, gli immigrati cinesi lo accusavano di non averli protetti dalle violenze degli uighuri, gli abitanti originari del Xinjiang. A loro volta gli uighuri avevano protestato contro l' uccisione di due di loro in una città della Cina merdionale.

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