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Pannella fa un'altra "vittima": Bordin lascia Radio Radicale

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Il direttore della nota emittente "una voce dentro, ma fuori dal Palazzo" lascia dal primo agosto

Michela Ravalico
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Massimo Bordin, direttore di Radio Radicale, ha annunciato le dimissioni dopo 20 anni di fedelissima carriera. La notizia sta rimbalzando da meno di 24 ore tra giornali e siti Internet, ma soprattutto ha scatenato la verve polemica del buon Marco Pannella su Facebook. Ufficialmente, infatti, il giornalista e direttore dell'emittente dovrebbe lasciare dal primo di agosto. Eppure nel mondo politico, e tra gli aficionados del direttore e responsabile della rassegna stampa di Radio Radicale, sono in molti a dubitare - o sperare- che la notizia sia vera. Molte volte in passato Pannella e Bordin avevano raggiunto livelli di scontro tali per cui sembrava inevitabile una rottura. Questa volta, almeno a leggere la lettera di Bordin pubblicata integralmente qui sotto, il divorzio pare davvero inevitabile. La lettera di dimissioni di Bordin - "Mi ritengo costretto a questa scelta da alcune prese di posizione dell'editore della radio, che ho sempre considerato editore di riferimento politico da prima ancora che divenisse proprietario di fatto. Da almeno due anni Marco Pannella ha più volte pubblicamente dichiarato che non si sente rappresentato dal modo in cui viene espressa la linea editoriale della radio. E' evidente che il rapporto fra editore e direttore si fonda proprio su un accordo sulla trasposizione in chiave giornalistica di una idea editoriale che promana dall'editore. Dunque le affermazioni di Pannella non possono che essere intese come una mozione di sfiducia nei miei confronti. Posso ritenere ciò immeritato, perfino infondato, ma non posso pretendere di far cambiare idea a Pannella e francamente non so nemmeno se ne avrei comunque voglia. Il fatto che Pannella abbia sempre aggiunto che in ogni caso intende stare a vedere come evolverà la situazione senza prendere alcuna decisione ("almeno per sei mesi" ha aggiunto nella riunione plenaria della radio da lui recentemente convocata) a mio modo di vedere non migliora la mia situazione. Mi pare chiaro che un direttore sfiduciato non possa contare sulla pienezza di mandato necessaria non solo con gli interlocutori esterni ma anche e soprattutto con la redazione. Va bene che tutti dobbiamo essere pronti a metterci in discussione, va bene che gli esami non finiscono mai, ma c'è un limite a tutto e qui si sta esagerando. Dunque le mie dimissioni da direttore sono irrevocabili. All' editore che, in prima battuta, mi ha comunicato che intendeva respingerle ho dovuto rispondere che una simile decisione non era concretamente nella sua disponibilità. All'amministratore che si informava della mia disponibilità a mantenere comunque in altra forma un rapporto di lavoro con la radio ho risposto che non avendo assunto impegni con altri avrei ben volentieri valutato qualsiasi proposta che non riguardasse la direzione. Solo che non è arrivata alcuna proposta perché l'editore ritiene preliminare per me un lavoro di prefigurazione del futuro della radio. Ho dovuto rispondere che mi dimetto da direttore proprio perché non voglio avere ruoli di questo tipo, che evidentemente non so svolgere visto che da anni ho cercato senza successo di coinvolgere l'editore proprio sul tema del futuro della radio. Ho ottenuto solo rinvii ed è stato un palese insuccesso della mia direzione, uno dei pochi per la verità. Ricominciare un lavoro del genere è senza dubbio superiore alle mie forze, almeno attuali. Men che meno ho titolo e interesse a occuparmi dell'organigramma futuro e non ho nessuna voglia di trattare la mia posizione agitando lettere di dimissioni . Se la proprietà ha, come ha detto l'amministratore, interesse ad avanzare una proposta, la avanzi. Io a questo punto ho una sola richiesta da fare: la liquidazione delle mie spettanze. E credo che sarà semplice mettersi d'accordo, anche se purtroppo l'entità sarà incommensurabilmente inferiore a quella che qualche imbecille ha già messo in circolazione su Facebook. Pannella risponde su Facebook - Marco Pannella, in qualità di editore, scrive sulla sua pagina del social network: "Ognuno fa le sue scelte, la rottura è sua. E Massimo non lo nega...". "Io sono contrario a queste dimissioni e l'ho detto chiaramente. Bordin vuole una proposta, ma le proposte si fanno a gente estranea, agli esterni che vuoi far collaborare. Noi abbiamo insistito nella proposta di trovare insieme tutte le soluzioni migliori per lui, che è ancora direttore, e per Radio radicale. D'altra parte le reazioni politiche e di sconcerto o rifiuto che stiamo registrando rispetto a questa scelta, erano previste e anzi prevedibilissime". I fan di Bordin - Su Facebook è già stata creata una pagina ad hoc per gli orfani di Massimo Bordin. Il titolo? "Senza la voce di Massimo Bordin non è mattina". Sono già 630 gli amici di questa pagina, creata solo questa mattina.

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