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Maxi operazione antimafia: i Casalesi miravano agli appalti del post terremoto a L'Aquila

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Arrestate 6 persone con l'accusa di associazione per delinquere. Sequestrate società e immobili per 100milioni di euro

bonfanti ilaria
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Sono circa 500 i militari della Guardia di Finanza di Roma impegnati in una maxi operazione antimafia. 6 le persone arrestate con l'accusa di associazione per delinquere di stampo mafioso. Sono inoltre state sequestrate 21 società, 118 immobili e altri beni, per un valore complessivo di 100milioni di euro. Secondo le informazioni riportate dagli inquirenti e dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, la camorra tentava di infiltrarsi negli appalti per la ricostruzione, dopo il terremoto a L'Aquila. Gli arrestati, inoltre, come mostrano i risultati delle indagini condotte dai finanzieri del Gico del Nucleo Polizia Tributaria di Roma, sono considerati "espressioni economiche" del clan dei Casalesi, operanti nel Casertano, con propaggini anche in altre Regioni d'Italia e, in particolare, nel Lazio, in Abruzzo e in Toscana. In sostanza, con l'operazione, denominata "Untouchable", le Fiamme Gialle e la Dda di Napoli ritengono di aver smantellato il braccio imprenditoriale dei Casalesi. "Untouchable" ha così consentito di monitorare in diretta le infiltrazioni della camorra casalese nelle commesse per la ricostruzione della città di L'Aquila, a seguito del devastante sisma del 6 aprile 2009. Sono stati intercettati i colloqui telefonici con cui gli arrestati disponevano l'invio del denaro necessario a finanziare le imprese costituite a L'Aquila, per loro conto, per aggiudicarsi i lavori per la ricostruzione.

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