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Tarantino ci ripensa: "Amo il cinema italiano"

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Il regista americano rimedia alle vecchie critiche sui film made in Italy. Nel 2007 aveva detto: "Fanno schifo"

Eleonora Crisafulli
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Qualche anno fa il cinema italiano era da buttare. Almeno secondo Quentin Tarantino. Nessun film meritava commenti positivi. Eppure, dopo aver messo piede a Venezia, forse per non perdere la poltrona di presidente di giuria alla 67esima Mostra del Cinema, il regista ritorna sui suoi passi. Si rimangia le critiche di un tempo, proponendosi come un grande estimatore del made in Italy: "Quando penso al cinema italiano mi viene in mente il termine passione". Tarantino assicura di non aver mai detto che i film prodotti nel Belpaese "fanno schifo": "In realtà sono stato citato male". Quanto all'esperienza da giurato afferma: "Mi piace molto questo ruolo perché permette a un'artista di crescere, di diventare più forte. Adoro mettermi a tavolino da solo per vedere film e poi magari scrivere una critica per me stesso, non per pubblicarla. Questa selezione - aggiunge - propone lavori provenienti da tutto il mondo", ci sarà sbizzarrirsi. Anche se ci sono molti amici di Tarantino in concorso il cineasta premio Oscar promette di essere imparziale: "Se mi piace un film lo sosterrò fino in fondo, così come se mi piacerà un film realizzato da un amico". Film deprimenti - Nel 2007 in un'intervista a Tv Sorrisi e Canzoni aveva dichiarato: "I nuovi film italiani sono deprimenti. Le pellicole che ho visto negli ultimi tre anni sembrano tutte uguali, non fanno che parlare di: ragazzo che cresce, ragazza che cresce, coppia in crisi, genitori, vacanze per minorati mentali. Che cosa è successo? Ho amato così tanto il cinema italiano degli Anni 60 e 70 e alcuni film degli Anni 80, e ora sento che è tutto finito. Una vera tragedia”.

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