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Casini, Pd e Idv contro Bossi: "Va sfiduciato"

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Berlusconi richiama il Senatur: "tenere comportamento istituzionale". Ma lui non molla: "Quelli che ci attaccano oggi per la mia battuta sono dei sepolcri imbiancati"

Michela Ravalico
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Questa volta Bossi ha esagerato. E persino Silvio Berlusconi, suo più fedele alleato, si è visto costretto a riprenderlo. Questa mattina, dopo aver telefonato al sindaco di Roma Gianni Alemanno "per sdrammatizzare le polemiche" sorte in seguito alla dichiarazione del ministro Bossi su Roma, il premier ha invitato i ministri a tenere un comportamento sempre e doverosamente istituzionale". In Una nota da Palazzo Chigi, il presidente del Consiglio ha fatto sapere di aver già parlato con Bossi che ha ribadito come la sua fosse soltanto una battuta sul filo dell'ironia del noto fumetto francese Asterix di qualche anno addietro. Il Senatur, però, non molla. "Quelli che ci attaccano oggi per la mia battuta sono dei sepolcri imbiancati", ha ribadito oggi il leader del Carroccio, durante un collegamento in diretta con gli ascoltatori a Radio Padania. Insomma Bossi non intende ritrattare e anzi torna a gettare benzina sulla polemica nata ieri per l'affermazione: «Basta con la sigla Spqr, senatus populusque romanus... io dico: sono porci questi romani». E poi ancora dichiarazioni sul Gran Premio di Formula 1: «I romani se lo possono dimenticare, Monza non si tocca e a Roma possono correre con le bighe...». Poi ieri dopo le polemiche, il Senatur era tornato sull'argomento: pur non rimangiandosi quanto aveva affermato ha dichiarato che la sua era solo una battuta ma "dalle reazioni  che vedo mi pare che si sentano in colpa". Oggi un altro risvolto della vicenda: l'Udc si è detto è pronto a votare a favore della mozione di sfiducia individuale a Bossi assieme a Pd e Idv. Mozione che proprio il gruppo del Pd presenterà nelle prossime ore: «Mi sembra difficile fare una cosa diversa - afferma il presidente Udc Pierferdinando Casini a Montecitorio - e credo che anche molti nel PdL saranno in imbarazzo». C'è di più: l'Udc domani in aula alla Camera voterà no al Governo e dopo aver ascoltato Berlusconi, il partito presenterà un proprio documento: «Se c'è la fiducia votiamo no - spiega Casini - se c'è un giudizio da dare su questi due primi anni di legislatura, daremo un giudizio negativo. Se il presidente del Consiglio, invece, spiegherà che vorrà fare cose che condividiamo, allora diremo "bene, realizzale", presenta dei ddl e ti aiuteremo. La nostra è un'opposizione repubblicana, molto chiara, non è cambiata di una virgola dall'inizio di questa legislatura - prosegue - Se Berlusconi presenta il quoziente familiare glielo voteremo, l'abbiamo sempre detto, non è una novità. È chiaro che noi dobbiamo dare non solo un giudizio sugli eventuali buoni propositi di Berlusconi, ma anche sui due anni di legislatura. Non è che siamo all'anno zero...Non è che Berlusconi può venire domani a fare il discorso che avrebbe fatto due anni fa. Mi deve un fare un discorso che si colloca nel terzo anno della legislatura». Poi Casini ironizza. Domani infatti sarà il compleanno del presidente del Consiglio e Pier Luigi Bersani. Ma il leader dell'Udc farà un cadeau a Bersani, suo possibile alleato, per il suo compleanno e ha detto: "Ho già in mente cosa regalare a Bersani, ma lo dirò domani mattina...". Più difficile la scelta per il regalo del Premier: “Devo pensarci, gli ho promesso un bel regalo, ora devo farglielo...”.

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