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Papa: "Soluzione giusta e condivisa per Terzigno"

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L'Ue critica l'Italia sulla gestione dei rifiuti. Bertolaso: "L'Europa ci aiuti a trovare alternative". Ancora scontri con le forze dell'ordine: 2 poliziotti e tre carabinieri contusi

carlotta mariani
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Sull'emergenza rifiuti in Campania interviene anche Benedetto XVI. Si trovi "una giusta e condivisa soluzione" al problema della discarica di Terzigno, scrive il Papa in un messaggio di "vicinanza spirituale" alla diocesi di Nola. Poco prima il cardinale Sepe, arcivescovo di Napoli, aveva commentato: "Questa ennesima emergenza è l'ennesima beffa. La Chiesa non ha titolo per parlare di soluzioni tecniche, ma non può tacere. La Chiesa non può voltarsi dall'altra parte per non vedere, ma soprattutto non può voltare le spalle alla propria gente e alla propria terra, proprio nel momento in cui tutto sembra giocarle contro, mentre manca il lavoro e cresce la povertà. C'è chi è pronto a dare l'ultima spallata perché il caos regni su tutto. E non mancano neppure coloro che invitano a desistere, a considerare tutto il territorio come una specie di "pratica chiusa" e abbandonarlo, andare a vivere altrove. Ma Napoli non è e non sarà mai una partita persa". Il bilancio dell'ennesima notte di protesta nel paese campano è di due poliziotti e tre carabinieri contusi. Non si ferma la battaglia contro la seconda discarica del parco nazionale del Vesuvio.  Nella discarica di Sari, nessun autocompattatore è riuscito ad arrivare. Oltre alle barricate, gli autisti hanno paura di venire aggrediti. Verso mezzanotte sono iniziate le dimostrazioni violente, prima con lancio di pietre poi razzi e molotov. La polizia ha risposto con lacrimogeni. I manifestanti si sono concentrati in due zone vicine alla rotonda di via Panoramica, a metà tra Boscoreale e Terzigno. Molti erano i ragazzini, con il volto coperto da sciarpe. Quando i dimostranti hanno finito le ‘armi', è iniziata la ritirata. Cinque agenti sono rimasti contusi mentre un operatore televisivo è stato aggredito e danneggiata la sua telecamera. Alle 3  di notte è stata liberata la statale 268, nei pressi di Ottaviano. Nella mattina, a Boscotrecase, vicino alla discarica, due persone a bordo di un motorino hanno lanciato bottiglie incendiarie nell'isola ecologica danneggiando due mezzi mentre il custode, un immigrato, è rimasto ustionato a un piede nel tentativo di spegnere le fiamme. Napoli – Numerosi cassonetti dell'immondizia sono stati incendiati nella notte a Napoli dove, nelle strade, si è accumulata la spazzatura: 2000 tonnellate non raccolte. Fiamme in via Foria, via Miracoli, via Duomo e via San Domenico. Ignoti hanno fatto scendere il guidatore di un autocompattatore della società Enerambiente e poi hanno dato fuoco alla cabina di guida. Ue - Secondo il commissario Ue all'Ambiente Janez Potocnik, l'Italia non ha usato abbastanza provvedimenti per risolvere la questione rifiuti. "Sono molto preoccupato per quanto succede attualmente in Campania" ha detto, precisando che "La Commissione sta ancora valutando la documentazione che ci è stata trasmessa dalle autorità italiane all'inizio di ottobre, ma la situazione odierna ci fa pensare che le misure adottate dal 2007 in poi sono insufficienti". Da Bruxelles ritengono che "la situazione odierna non è cambiata rispetto a quando la Commissione decise di bloccare i finanziamenti europei" e ora l'Italia rischia "sanzioni". Il commissario sloveno ha sottolineato che "la Regione Campania non si è ancora dotata di un piano di smaltimento dei rifiuti e che l'inceneritore di Acerra, l'unico attualmente attivo, non è ancora in grado di funzionare a regime". Potocnik ha aggiunto che questo "dimostra che le autorità regionali non sono ancora in grado di attuare un programma che garantisca lo smaltimento delle ecoballe, né tanto meno i rifiuti prodotti su base quotidiana". Il capo della Protezione Civile Guido Bertolaso ha risposto che la Ue dovrebbe aiutare l'Italia a trovare alternative. Durante un incontro con i sindaci e i rappresentanti dei comitati vesuviani, ha poi garantito di eliminare gli odori sgradevoli che si sentono in zona e di rendere regolare lo sversamento dei rifiuti. I primi cittadini hanno rifiutato le compensazioni economiche proposte dal premier Berlusconi e hanno ribadito il ‘no' alla apertura di una seconda discarica.  

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