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Hai l'asma e sei stressato? Colpa di Facebook

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Lo affermano cinque medici, tra cui l'italiano D'Amato, sulla rivista "The Lancet"

domenico d'alessandro
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Stare su Facebook può essere pericoloso. Ma non per le conseguenze che ognuno di noi può provare sulla propria pelle (litigi, rottura di rapporti d'amore o d'amicizia, e così via). Può essere pericoloso per la salute, scatenando asma e stress. Lo hanno riferito cinque medici alla rivista "The Lancet" per documentare il caso di un ragazzo asmatico di 18 anni, la cui asma aumentava proporzionalmente alla sua "attività" sul social network. Il ragazzo era stato lasciato dalla sua fidanzata, la quale aveva anche cancellato il suo profilo su Facebook. Il giovane era rimasto sconvolto dall'accaduto, tanto che ha deciso di aprire un altro profilo - falso - per poter "spiare" le foto della ex. Ma, ad ogni immagine che appariva sul suo schermo, lui perdeva il respiro e accusava i sintomi dell'asma. La madre, notando questo suo malessere, ha chiesto aiuto a un medico che ha emanato la sua diagnosi: gli attacchi di asma erano associati anche alle sollecitazioni indotte da Facebook. Gennaro D'Amato, direttore della Divisione di Malattie Respiratorie e Allergiche dell'Azienda Ospedaliera ad Alta Specialità A. Cardarellì di Napoli (uno dei cinque medici interpellati da "The Lancet"), si è detto convinto che "la relazione temporale con la comparsa dei sintomi suggerisce che l'accesso a Facebook è stato lo stimolo delle esacerbazioni asmatiche, in cui l'iperventilazione potrebbe aver giocato un ruolo chiave. Altri possibili fattori ambientali e infettivi - ha proseguito il dottor D'Amato - sono stati esclusi dopo un'accurato esame fisico e della sua storia". Secondo l'esperto "questo caso indica che Facebook, e i social network in generale, potrebbero essere una nuova fonte di stress psicologico, rappresentando un fattore scatenante per le esacerbazioni negli asmatici depressi. Considerando l'elevata prevalenza dell'asma, soprattutto tra i giovani - conclude - ci suggerisce che questo tipo di fattore deve essere considerato nella valutazione delle esacerbazioni asmatiche".

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