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Gli studenti protestano assaltando il Senato

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Guerriglia a Roma contro la riforma dell'università: 8 agenti feriti, 2 arresti. Schifani: "Vile aggressione" / GUARDA IL VIDEO

Andrea Tempestini
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Dopo la giornata campale di ieri, gli studenti non s'arrendono. Da Palazzo Madama, la protesta contro la riforma universitaria della Gelmini oggi si sposterà davanti alla Camera. Un corteo composto da oltre 1.000 studenti si sta spostando dalla Sapienza verso Montecitorio, dove si unirà al presidio già in atto contro i tagli all'Istruzione. Si prevedono scontri e tensioni con le forze dell'ordine. Ieri un gruppo di circa 200 manifestanti è riuscito a superare le barriere di sicurezza di Palazzo Madama, la sede del Senato, per poi essere respinto dalle forze dell'ordine. Proteste e sit in anche fuori da Montecitorio, mentre il corteo è arrivato a Palazzo Grazioli, blindato da un nutrito schieramento di forze dell'ordine. Nel corso dei tafferugli, un funzionario della Polizia è stato colto da malore. Otto sono invece i carabinieri rimasti feriti, mentre sono state emesse 27 denunce, di 8 nei confronti dei giovani che hanno tentato di entrare al Senato. Due ragazzi sono stati arrestati. Uova contro il Palazzo - Mentre gli studenti stavano assaltando l'ingresso, gridando "dimissioni dimissioni" e lanciando uova, la vicepresidente del Senato, Rosy Mauro, ha perso le staffe. Scesa in strada ha urlato: "Porca Eva, non è possibile una cosa del genere. Chi lo ha permesso?". Apostrofando gli studenti ha proseguito: "Questi sono malati". Le forze dell'ordine, dopo aver parzialmente ripreso il controllo della situazione, si sono schierate davanti all'ingresso del Senato in tenuta antisommossa, e per tenere a bada i manifestanti hanno fatto ricorso all'utilizzo di fumogeni, facendo uscire dall'edificio gli studenti. Prima di andarsene, i manifestanti hanno lanciato uova contro Palazzo Madama per poi dirigersi in corteo in piazza delle Cinque Lune.  Arrivato in largo Argentina, si è spezzato in vari tronconi. Il più agguerrito, con in testa ragazzi con caschi e passamontagna, si trova in presidio a pochi metri da Palazzo Grazioli, residenza del premier Silvio Berlusconi, al grido "Dimissioni". Mostrano "scudi" che ricordano libri di grandi scrittori italiani e internazionali. La condanna di Schifani - Per il presidente del Senato Schifani, in vista all'agente colto dal malore, il blitz a Palazzo Madama è stata una "vile aggressione". Incalzato dai giornalisti sulle falle del servizio di sicurezza ha risposto: "E' un quesito che ci stiamo ponendo: è stata una coda del grande corteo che si è staccata dal percorso previsto. Ho sentito il ministro degli Interni che ha garantito che si attiverà immediatamente per l'esame dell'accaduto e per evitare in futuro fatti del genere". Anche Anna Finocchiaro (Pd) stigmatizza l'episodio: "Ogni forma di violenza va condannata". Abbassare i toni - "Da tempo", ha proseguito Schifani, "ci sforziamo con i nostri appelli e richiami al senso di responsabilità di tutti ad abbassare i toni per evitare che l'aumento degli episodi di violenza e di intolleranza in occasione di manifestazioni pubbliche possa trasformarsi in gesti non solo incivili ma anche forieri di eventi luttuosi". Poi la difesa al ministro Gelmini: "Gli studenti che contestano le riforme del governo rischiano di difendere i baroni, i privilegi e lo status quo. Alcuni studenti vengono strumentalizzati da esponenti politici della sinistra che oggi hanno deciso di inscenare una sceneggiata sui tetti delle università". Bersani sul tetto - Il leader del Partito Democratico, Pierluigi Bersani, cavalca la protesta ed è salito sul tetto della facoltà di architettura, in piazza Borghese a Roma, per parlare con i ricercatori e gli studenti. Le ragioni della protesta - "Siamo in piazza per chiedere alle forze politiche della Camera di fermare questo scempio del sistema universitario pubblico italiano", ha affermato con una nota l'Unione degli universitari (Udu). "Se questo ddl supererà l'esame della Camera bloccheremo il Paese partendo dalle Università. Il presidio a Montecitorio, l'occupazione del tetto di architettura, le occupazioni degli atenei di questi giorni, sono solo le recenti iniziative di protesta di un lungo autunno cominciato l'anno scorso con la presentazione al Senato della riforma". "In questo momento", continua la nota, " ci sono più di 50 atenei in mobilitazione: continua l'occupazione dell'Ateneo di Pavia, da Torino a Palermo siamo in fermento e non abbiamo intenzione di fermarci, siamo intenzionati ad inasprire lo scontro se questo Governo continuerà ad essere sordo alle richieste che vengono mosse dall'intero mondo accademico". La Gelmini risp0nde -  Non si fa attendere la risposta del ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini: "Gli studenti che contestano le riforme del governo rischiano di difendere i baroni, i privilegi e lo status quo. Alcuni studenti vengono strumentalizzati da esponenti politici della sinistra che oggi hanno deciso di inscenare una sceneggiata sui tetti delle università. Bersani in questo modo dimostra poco rispettoso nei confronti dell'Aula che in queste ore sta discutendo una riforma che rivoluziona l'università italiana". Nel pomeriggio il Ministro ha risposto, alla Camera, alle frecciate dei finiani circa la copertura finanziaria alla riforma dell'Università: "La legge di stabilità dà una risposta precisa sulle risorse - ha detto la Gelmini - all'interno di quel miliardo di euro sono state ritrovate risorse necessarie per il normale funzionamento dell'università, ma anche per i ricercatori, per garantire la loro adeguata e giusta progressione della carriera che possano farli uscire da un precariato non più tollerabile, sono state recuperate inoltre risorse per il diritto allo studio, 100 milioni di euro di borse di studio. Ci stiamo avvicinando alla stesura dell'emendamento in maniera adeguata - conclude il Ministro - credo che la somma trovata rappresenti uno sforzo completo e adeguato ad accogliere le istanze formulate da Fli". Il ministro Maria Stella Gelmini è ospite questa mattina di Maurizio Belpietro a la "Telefonata", in onda su Canale 5 intorno alle 8:40. Le reazioni - Ironico il commento di Fabrizio Cicchitto (Pdl) sulla partecipazione di Bersani: "Questa volta nella gara quotidiana sulla pista della demagogia e della propaganda, con Di Pietro, Bersani è arrivato per primo". La vicepresidente del Senato, Rosi Mauro, esprime solidarietà al funzionario di Polizia colto da malore in seguito 'all'assalto a Palazzo Madamà da parte degli studenti che protestano per la riforma dell'Università. L'esponente della Lega, poi, sottolinea di ever «ringraziato le forze dell'ordine e condannato fermamente» quanto successo davanti al Senato. In merito alla protesta, Mauro ribadisce: «È una vergogna fare cose del genere. Possibile che questi passano indisturbati per le vie della città e alcuni con il volto coperto ? La protesta è lecita, ma le aggressioni così vili io le condanno fermamente. Qualche contuso tra i manifestanti - "Le forze dell'ordine ci hanno lanciato un casco in testa", accusano due studentesse, "e ci sono altri feriti dalle manganellate".

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