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Yara, cade altra pista: "Testimone inattendibile"

Enrico Tironi "non può averla vista". Il centro commerciale è stato dissequestrato: nessun indizio da tracce dna

Andrea Tempestini
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Le indagini per ritrovare Yara Gambirasio sembrano essere arrivate all'ennesimo punto morto. Sono infatti caduti altri due importanti punti dell'inchiesta sulla sua scomparsa: le parole del testimone e le speranze che il centro commerciale di Mapello potesse rivelare qualcosa. LA TESTIMONIANZA - Prima di tutto la testimonianza di Enrico Tironi, il diciannovenne che disse di aver visto Yara parlare con due uomini all'ora della scomparsa. La deposizione è subito apparsa controversa: prima giudicata inattendibile, poi utile, poi da valutare. Ora è stato stabilito, una volta per tutte, che Tironi non può aver visto Yara. E questo perchè all'ora in cui la ragazza usciva dal centro sportivo il giovane era da un amico a giocare con un videogame. Lo dimostra il suo cellulare, il cui segnale veniva in quel momento captato dalla "cella" vicina a casa dell'amico e non da quella che copre il quartiere in cui si trovava Yara. Questo non significa necessariamente che Tironi menta, ma che si sbaglia di orario, e magari quando ha visto qualcuno non era Yara. IL CENTRO COMMERCIALE - Il secondo punto riguarda il magazzino del cantiere del centro commerciale di Mapello: gli investigatori, sulla base del comportamento dei cani, sono sicuri che Yara sia stata portata in quel luogo. Ma tutte le tracce di Dna prelevate non hanno dato risultati degni di nota e nessun indizio interessante è stato ritrovato, per cui in questi giorni il magazzino è stato dissequestrato.

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