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La Regina 'ruba' a Robin Hood: la foresta di Sherwood è in vendita

Governo e parlamento vogliono fare cassa vendendo la foresta del paladino dei poveri. La protesta dei vip

Cristina Dei Poli
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Uniti per spalleggiare Robin Hood: è quanto sta accadendo in Inghilterra, dove una nutrita squadra di vip dal "cuore verde" si sta impegnando per evitare che la famosa foresta di Sherwood, teatro delle gesta dell'eroe dei poveri, venga frammentata e venduta in appezzamenti di terra recintata. Sono molte, infatti, le aree boschive di proprietà dello stato britannico che rischiano di essere cedute sotto compenso a privati, ma una su tutte ha suscitato coinvolgimento da parte di un centinaio di celebrità: si tratta di Sherwood (nella foto), la casa di Robin Hood, inserita nel piano di privatizzazione in elaborazione al parlamento. Il governo inglese avrebbe già mosso i primi passi per legiferare sullo spezzettamento del'epico spazio verde, di cui molti inglesi vanno fieri, giudicandolo parte della loro storia e cultura. Per questo, svariate personalità tra cui Annie Lennox, Judy Dench e Vivienne Westwood si sono unite in coro: "La vendita delle foreste - hanno scritto i personaggi pubblici in una lettera aperta al governo di David Cameron - è un atto miope e incosciente", sottolineando come la consegna a privati di Sherwood impedirà alle nuove generazioni di fruirne liberamente, come invece era successo ai loro avi. La questione ha colpito duramente la coscienza popolare inglese, tanto da smuovere anche l'arcivescovo di Canterbury, direttamente coinvolto in un confronto con il premier. La privatizzazione dei boschi demaniali è mal vista dalla maggior parte dei britannici: un'indagine pubblicata in questi giorni ha rivelato che il 75% della comunità è contraria alla commercializzazione di un bene intimamente caro a tutti. Il presidente di "Save England's Forests" (ente in prima linea nella causa ambientalista), Rachel Johnson, scrittrice e sorella del sindaco di Londra Boris Johnson, ha dichiarato: "Una coalizione straordinaria di Grandi e Buoni si è mossa contro la vendita delle foreste inglesi. I firmatari della lettera, provenienti da ambienti sociali molto diversi, potrebbero essere il megafono della nazione. Il nostro messaggio, senza mezzi termini, è che il governo non dovrebbe manipolare la legge per stravolgere il paesaggio delle campagne inglesi per sempre".

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