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Il Cav contro le manifestazioni: "Una vergogna"

Berlusconi da Belpietro: "Fini blocca riforma della giustizia, si giudichi se è super partes. Maggioranza? Vicini a quota 325"

domenico d'alessandro
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"Non ho mai smarrito lo spirito del '94": Silvio Berlusconi risponde alla parole pronunciate sabato da Giuliano Ferrara, e lo fa nell'intervista del direttore di Libero, Maurizio Belpietro, a La Telefonata di Canale 5. Il premier assicura di ritrovare la grinta comunque "mai persa" dei tempi della "scesa in campo". Il presidente del Consiglio parla anche di Fini ("senza di lui il percorso riformista procederà spedito. Chiede le mie dimissioni? E' paradossale") e delle manifestazioni per la dignità della donna andate in scena ieri un po' in tutta Italia: "La Procura di Milano e i media hanno calpestato la dignità delle mie ospiti esponendole al pubblico ludibrio senza alcuna ragione e alcun riguardo calpestandone la dignità. E' davvero una grande vergogna. Mi è sembrato - ha osservato Berlusconi - un pretesto per sostenere il teorema giudiziario. Ho visto la consueta mobilitazione faziosa da parte della sinistra che non riesce a vincere". Pubblichiamo l'intero colloquio tra Maurizio Belpietro e Silvio Berlusconi andato in onda lunedì mattina. Stavamo parlando delle manifestazioni di ieri, delle donne che sopno scese in piazza per chiedere le sue dimissioni. Cosa ne pensa? Mi è sembrato un pretesto per sostenere il teorema giudiziario di questi giorni che non ha nessun riscontro nella realtà. Ho visto la consueta mobilitazione di parte, faziosa, nei confronti della mia persona da parte della sinistra che cerca ogni pretesto per abbattere un avversario che non riesce a sconfiggere democraticamente nelle urne. Tutte le donne che hanno avuto modo di conoscermi sanno quanta sia la considerazione che ho per loro. Nei loro confronti mi sono sempre comportato e mi comporto con grande rispetto, sia nelle mie aziende, sia nel mio governo. Sono convinto che abbiano una marcia in più. Sono sempre state più brave a scuola, all'università, sono più responsabili. Riescono ad arrivare alla soluzione dei problemi in modo più diretto di noi uomini che abbiamo bisogno di tanti ghirigori. Faccio in modo che ogni donna si senta speciale. La procura di Milano e i media, al contrario, hanno calpestato la dignità delle mie ospiti, esponendole al pubblico ludibrio, senza alcuna ragione e senza alcun riguardo. E' una grande vergogna. C'è anche un altro tema. Il Capo dello Stato ha detto che se le forze politiche non si mettono d'accordo, se non si abbassa il clima di scontro si potrebbe anche non arrivare al termine della Legislatura. E' un avviso di scioglimento delle Camera? Non credo che questo sia nei pensieri del presidente Napolitano. nell'ultimo colloquio che ho avuto con lui, mi ha garantito che fino a quando c'è un governo che governa e una maggioranza che sostiene questo governo, non esistono motivi per sciogliere il Parlamento. La Costituzione comunque prevede che per interrompere anticipatamente una Legislatura, il Capo dello Stato consulti i presidenti delle Camere e il presidente del Consiglio. Ma il nostro governo è nel pieno delle sue funzioni. L'interesse del Paese è quello di avere un governo stabile che mandi avanti con grande determinazione il programma concordato con gli elettori e che porti a compimento le riforme, a partire da quella sul federalismo, che è in dirittura d'arrivo. Il congresso fondativo di Futuro e Libertà si è chiuso tra le polemiche tra i colonnelli di Gianfranco Fini, che però chiede le sue dimissioni. Cosa gli risponde? E' una cosa paradossale che il presidente dell Camera abbia chiesto per ben due volte le dimissioni del Presidente del Consiglio arrivando così ad auspicare una crisi extraparlamentare, fuori dal Parlamento. Non si era mai visto nella storia repubblicana il presidente della Camera fondare un partito e trasformare la terza carica elettorale in una fazione politica. La proposta di Fini comunque è irricevibile, io non ho tradito il mandato elettorale, non ho sabotato il governo e le riforme, non ho usato i ruoli istituzionali per ordire complotti e ribaltoni politici. La realtà è che c'è in atto un tentativo di far tornare indietro le lancette della politica a quando gli elettori votavano e poi i capi di partito facevano e disfacevano a proprio piacimento i governi con i giochi di palazzo. E questa era la vera immoralità della politica, ma ora indietro non si torna. Credo sia arrivato il momento per tutti per giudicare se il nuovo ruolo che si è ritagliato Fini sia compatibile con quello di rpesidente superpartes previsto dalla Costituzione. Giuliano Ferrara sabato l'ha invitata a tornare allo spirito del '94. Che gli risponde? Io non ho mai smarrito quello spirito. Ma nel centrodestra in questi anni, a partire da Fini e Casini, ci sono stati tanti frenatori. Ma ora sono sicuro che dopo la diaspora di Fini, potendo contare su una maggioranza sì più esigua ma molto coesa, potremo portare a termine quella rivoluzione liberale che inseguiamo dal '94 e che gli italiani vogliono fortissimamente. Ma si riuscirà ad allargare, a trovare qualche altro sostegno alla maggioranza? Certamente ci sono dei parlamentari che pensano all'interesse del Paese e che hanno già dato la loro resposnabilità ad entrare nella maggioranza. Chi ha lavorato in questi mesi per distruggere tutto e per mandare a casa il governo che è stato voluto dagli elettori, credo che abbia sbagliato i suoi calcoli. Alla Camera sono convinto che arriveremo presto ad avere una maggioranza vicina ai 325 deputati, più che sufficiente per portare avanti il programma sia in Aula sia nelle Commissioni. Dopo aver completato la squadra di governo avremo la possibilità di mandare avanti anche le riforme che gli italiani si aspettano. Quella della giustizia alla fine arrivaerà? Io sono sicuro di sì. Fa parte di quella rivoluzione liberale che è il nostro credo politico. E' sempre stato uno dei punti centrali del nostro programma. Ma nella Legislatura 2001-2006 vi si sono opposti Fini e Casini, e in questa Legislatura è stato sempre Fini a sbarrare la strada a questa riforma. Mi si dice che Fini avesse garantito all'Associazione nazionale dei magistrati che affinchè la sua componente sarebbe rimasta nella maggioranza, nessuna riforma della giustizia sarebbe stata portata a termine. Ma adesso le cose sono cambiate, e abbiamo già ripreso l'iter legislativo della legge sulle intercettazioni, una legge di civiltà.

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