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Mourinho parla con Dio: "Pensa che sono un bravo ragazzo"

Il tecnico è un fiume in piena. "Voglio restare 4 anni a Madrid. Juve e Barcellona? Mai nella vita". Apre al Milan?

Andrea Tempestini
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Josè Mourinho ha scoperto che il creatore ha una buona opionione sul suo conto. L'allenatore del Real Madrid, intervistato giovedì sera da Cadena Cope e il giorno successivo in sala stampa, alla vigilia della partita contro il Levante non smentisce la sua fama di egomaniaco. "Dio - questo uno dei passaggi chiave dell'intervista del tecnico di Setubal - deve pensare che sono un bravo ragazzo, altrimenti non mi avrebbe dato così tanto". "VOGLIO RIMANERE A MADRID" - "Ho una famiglia straordinaria - continua Josè - faccio il lavoro che ho sempre sognato, deve avere un'ottima opinione di me". E chissà che chi sta lassù non lo aiuti a rimanere al Real. "Se non mi cacciano resto - assicura -. Quando ho firmato per quattro anni l'ho fatto con l'intenzione di rispettare il contratto. Quando lasci una squadra come l'Inter per il Real Madrid non è per un anno. Voglio rimanere e se siamo tutti uniti e crediamo in questo progetto, è ovvio che rimarrò". IL RAPPORTO CON LA SQUADRA - Insomma il solito Mou, che spazia da Dio al Barcellona passando per il rapporto con Valdano e i suoi presidenti. Fino alle lamentele per il calendario degli impegni troppo fitto, un refrain che in Italia ormai conosciamo bene. "Sono più contento rispetto a un mese fa - ha continuato - vedo il club andare nella mia stessa direzione, la pensiamo allo stesso modo, abbiamo la stessa filosofia di lavoro, c'è più empatia". Sul presidente dei Blancos, Florentino Perez, ha spiegato: "So che non è facile lavorare con me ma ora ci conosciamo meglio e il mio rapporto è ottimo. Valdano? Ha il suo lavoro da fare e se lo ha è perché il club è contento di lui. Per me non è un problema lavorare nella stessa società in cui c'è lui, che con me è stato sempre educato". "JUVE E BARCELLONA? MAI" - "Ci sono cose ed episodi che non si possono cancellare - continua lo Special One - "come le sensazioni negative nei miei confront. Io sono il tipo di persona che si dedica forse troppo alla sua squadra per poter un giorno allenare una rivale. Per esempio non posso allenare la Juventus dopo aver vestito la maglia dell'Inter. E per lo stesso motivo non posso allenare il Real Madrid per quattro anni, come spero, e poi un club rivale". Il tecnico di Setubal, insomma, chiude la porta ai bianconeri ma sembra essersi dimenticato del Milan: sarà solo un caso? Quindi Mourinho riprende, sottolineando come gli piacerebbe che Guardiola "restasse al Barcellona tutta la vita, è l'allenatore perfetto per il Barcellona e il Barca è il club perfetto per lui". Mourinho passa quindi in rassegna i vari presidenti: "Nunez al Barca si è sempre comportato bene con me, è andata molto bene anche al Chelsea con Abramovich fino a quando è arrivata una persona che ora sta andando via (Arnesen, ndr). Moratti spettacolare, amante del calcio, malato di Inter, amico dei suoi amici. Con Florentino ci stiamo ancora conoscendo ma mi piace molto".

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