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Gallinari lascia i Knicks. Arriva Carmelo Anthony

Nba, fine della parabola di Danilo nella Grande Mela. Sacrificato per Melo, l'All Star ex Denver

Andrea Tempestini
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Danilo Gallinari, la giovane star italiana che calca i parquet dell'Nba, non è più un giocatoere dei New York Knicks. La squadra della grande Mela lo ha sacrificato per portare a Manhattan Carmelo Anthony, superstar che ha speso mezza carriera nei Denver Nuggets e al centro di una delle più tormentate telenovele di mercato nella storia della lega basket statunitense. LA MAXI TRADE - New York, per portare a casa Melo, oltre a Gallinari sacrifica mezza squadra: in partenza annche Wilson Chadler, Raymond Felton e Timofey Mozgov. In pratica tre quarti del quintetto base. I Knicks, inoltre, sacrificano anche una prima scelta nel draft del 2014, due seconde scelte nel 2012 e 2013 e buttano sul piatto anche un conguaglio da 3 milioni di dollari. Nella grande Mela, insieme a Carmelo Anthony - in un maxi scambio che coinvolge anche la franchigia dei Minnesota Timberwolves - arrivano anche il playmaker Chauncey Billups, Shelden Williams e Anthony Carter. IL SACRIFICIO - Piange un po' il cuore vedere Gallinare fare la valige e abbandonare New York, dove il pubblico aveva imparato ad apprezzarne la mano fatata e la freddezza chirurgica al tiro. Ma per affiancare Carmelo Anthonty all'altra superstare del Madison Square Garden, Amar'e Stoudamire, il presidente della franchigia, Donnie Walsh, è arrivato a sacrificare il suo pupillo, proprio quel Danilo Gallinari che in Italia aveva pontificato basket con la maglia dell'Olimpia Milano, la squadra in cui militò anche suo padre Vittorio. REBUS TATTICO - Ora, con una nuova identità, i Knicks guidati da un'altra vecchia conoscenza milanese (il coach Mike D'Antoni) non potranno puntare solamente ad un posto nei playoffs, ma saranno costretti a fare strada nella seconda parte della stagione. Già da domani il Madison Square Garden potrà godersi Melo in campo. Ma non è tutto oro quello che luccica, perché D'Antoni, oltre a dover rinunciare a una grossa fetta di una squadra titolare che aveva trovato una sua chimica, dovrà anche scoprire l'amalgama fra le due superstar (Stoudamire ed Anthony), due giocatori con caratteristiche tecniche piuttosto simili. LA CARRIERA- Gallinari - apprezzatissimo anche dal tifoso numero 1 di New York, lo scatenato regista (e sempre a bordo campo Spike Lee) - lascia i Knicks dopo 157 partite, di cui  124 giocate da titolare. L'ala era approdata alla Nba nella stagione 2008-2009, ma nella prima annata a ha dovuto fare i conti con i problemi alla schiena e con la lunga convalescenza dopo un intervento. Da rookie (il primo anno in Nba, ndr), Gallinari ha  giocato solo 28 partite. Nel 2009-2010, ha dimostrato di essere pienamente recuperato (81 presenze). Ora, saluta la Grande Mela dopo 48 gare disputate nel 2011 con oltre 34 minuti di media, 15,9 punti e 4,8 rimbalzi. Cifre più che significative per un giocatore europeo di 22 anni. PARLA IL COACH DI DENVER - Nell'intera carriera a stelle e strisce, l'ex giocatore  dell'Olimpia Milano viaggia alla media di 13,7 punti e 4,3 rimbalzi.  Le perle, nei 2 anni e mezzo da Knickerbocker, rimangono le 2 sfide nelle quali Gallinari ha stabilito ed eguagliato il proprio career high con 31 punti. Adesso, si volta pagina. A Denver, il "Gallo" sarà uno dei pilastri di una formazione giovane che potrà cambiare ulteriormente volto durante l'estate. “Sono contento che sia finita”, ha dichiarato George Karl, coach dei Nuggets, tirando un sospiro di sollievo dopo 7 mesi di voci e trattative sulla sorte di Carmelo Anthony, che si sarebbe svincolato a fine stagione. "Arriva un gruppo di giovani in grado di giocare un basket  entusiasmante", ha aggiunto. "Ci saranno momenti difficili nella ricostruzione, ma sarà divertente vedere quanto velocemente prenderà forma la squadra”. Sarà soltanto il campo a suggerire chi tra New York e Denver abbia fatto il vero affare. Noi, speriamo i Nuggets.

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