Cerca
Cerca
+

Libia, il governo "Riforme col Raìs". Bombe su Misurata

Tripoli: "Elezioni e stampa libera solo con il Colonnello". Nato: "Azzerato 30% armamento libico" / LE AMANTI DI GHEDDAFI

Giulio Bucchi
  • a
  • a
  • a

Cambiamento sì, ma sempre con Muammar Gheddafi al potere. La Libia apre ad una trattativa con gli insorti e le forze internazionali ma pone la condizione: "Siamo pronti a soluzioni politiche, anche a quelle offerte e proposte che chiedono cose che noi consederiamo come affari interni della Libia su cui deve essere la popolazione libica a decidere", ha detto il portavoce del governo di Tripoli, Musa Ibrahim. Ibrahim. Riforme, elezioni e libertà di stampa, dunque, ma il processo deve essere guidato solo da Gheddafi, definito dal portavoce del governo di Tripoli "figura di unione" e un elemento di "sicurezza per l'unità del Paese". "Riteniamo - ha aggiunto - che (Gheddafi, ndr) sia molto importante per guidare ogni tipo di transizione verso un modello democratico e trasparente". Figura di unione ma soprattutto uomo di guerra, il Colonnello, che in queste ore prosegue la stretta sulle città ribelli. Dopo aver minacciato di togliere l'acqua a Bengasi, Gheddafi ha scatenato l'offensiva su Misurata dove l'artiglieria lealista ha colpito insorti e civili indistintamente. Bombe anche sul campo petrolifero di Misla, nell'est della Libia. "Gheddafi amante? No, un papà": leggi le rivelazioni delle infermiere ucraine del Raìs. IN TV - Lunedì sera, intanto, proprio il Raìs è apparso di nuovo in tv facendosi riprendere dalle telecamere dell'emittente di regime mentre salutava i suoi sostenitori a Bab al-Azizia, a Tripoli, dove si trova la caserma nella quale dovrebbe risiedere. Le immagini sono state mostrate diverse volte nel corso della notte dalla tv di Stato libica. La sua prima apparizione risale al 22 marzo scorso. Secondo i siti web dell'opposizione libica, però, sarebbero apparizioni studiate per dare fiducia ai sostenitori del regime: "Nostre fonti - spiegano le voci dell'opposizione - ci hanno riferito che si è rifugiato in Ciad, ospite delle autorità locali, e che si reca a Tripoli solo per mostrarsi alle telecamere". DISTRUTTE ARMI RAìS - Nel frattempo continuano gli attacchi della coalizione per distruggere le armi del Colonnello. Il brigadiere generale della Nato Mark Van Uhm ha riferito che finora gli attacchi aerei in Libia hanno distrutto il 30% delle armi di Gheddafi. Solo ieri, l'alleanza ha portato avanti 14 bombardamenti su obiettivi di terra in diversi luoghi del Paese, colpendo radar, depositi di munizioni, veicoli armati e un lanciarazzi.

Dai blog