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Plagio Scilipoti: "Manifesto responsabili copia fascismo"

L'Espresso: "Interi brani del testo programmatico sono identici a quello del 1925 per il partito di Mussolini"

Giulio Bucchi
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Il Fesrival di Sanremo, Karl-Theodor zu Guttenberg e Domenico Scilipoti. La caccia al plagio è sport che va bene per la musica leggera, i dottorati di ricerca dei ministri tedeschi e, forse, pure per i politici italiani. A far sorgere il dubbio sul vulcanico esponente dei Responsabili è il settimanale L'Espresso, che nel numero in edicola domani denuncia: "Interi brani del testo programmatico dei Responsabili sono copiati di sana pianta da quello redatto nel 1925 per il partito di Mussolini". Più che un'ispirazione (il buon Scilipoti ha passato politico non certo estremista: dai Socialdemocratici all'Italia dei Valori, fino alla scelta del dicembre scorso di passare alla maggioranza di centrodestra), una furbata risparmia tempo. Certo è che paragonare i due programmi diventa esercizio divertente e sorprendente. COPIATURE ANTICHE E RECENTI: "Responsabilità Nazionale è il movimento recente ed antico dello spirito italiano, internamente connesso alla storia della Nazione Italiana", si legge nel testo di Scilipoti. "Il Fascismo è un movimento recente ed antico dello spirito italiano, intimamente connesso alla storia della Nazione italiana", è l'esordio del manifesto di Gentiliana memoria. Poi il guizzo del responsabile Domenico, che cambia idea con politica. Lo sforzo di fantasia finisce qui perché nel testo odierno si legge: "Una politica che sappia coinvolgere l'individuo a un'idea in cui esso possa trovare la sua ragione di vita, la sua libertà, il suo futuro e ogni suo diritto". In quello fascista: "Un'idea in cui l'individuo possa trovare la sua ragione di vita, la sua libertà e ogni suo diritto". E ancora, fino a farsi intrecciare gli occhi: "Responsabilità di Patria è la riconsacrazione delle tradizioni e degli istituti che sono la costanza della civiltà. Responsabilità è concezione austera della vita, non incline al compromesso, ma duro sforzo per esprimere i propri convincimenti facendo sì che alle parole seguano le azioni" contro un fascistissimo "Codesta Patria è pure riconsacrazione delle tradizioni e degli istituti che sono la costanza della civiltà, nel flusso e nella perennità delle tradizioni. È concezione austera della vita, è serietà religiosa (...) ma è duro sforzo di idealizzare la vita ed esprimere i propri convincimenti nella stessa azione o con parole che siano esse stesse azioni". Niente di strano, per uno Scilipoti che già la scorsa settimana aveva dato prova di maschia e fascistissima atleticità correndo a Montecitorio per votare.

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