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Acqua, Romani: 'Approfondimento sul referendum'

Il ministro: "Il tema divide in due, si deve andare a fondo da punto di vista legislativo". Insorge il comitato: "Dopo nucleare un nuovo scippo"

Andrea Tempestini
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Il ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, ha espresso le sue perplessità sul referendum che riguarda la privatizzazione dell'acqua. "Anche su questo tema il referendum divide in due. Ma è un tema di grande rilevanza - spiega il ministro - e ho l'impressione che anche su questo sarebbe meglio fare un approfondimento legislativo". Ovvia l'alazata di scudi del comitato 2Sì per l'Acqua bene comune, i promotori della consultazione referendiaria, che vedono nelle parole di Romani il tentativo di far andare in fumo la votazione. "I referendum sull'acqua - sottolineano dal comitato - hanno ottenuto le firme di un milione e quattrocentomila cittadini. Una straordinaria mobilitazione chiede l'uscita dell'acqua dal mercato e dai profitti dell'acqua e che vuole la tutela condivisa di un bene comune essenziale e di un diritto univesrale". Sono bastate le ovvie e caute parole del ministro Romani per scatenare le accuse: "Mentre tentano lo scippo del referendum sul nucleare - attacca il comitato promotore - il governo e i poteri forti di questo Paese vogliono provare a fare lo stesso con i due referendum sull'acqua".

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