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Costituzione, Silvio all'attacco

"Questa sinistra è spudorata"

Dario Mazzocchi
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Silvio Berlusconi rispedisce al mittente le accuse di voler cambiare la Costituzione e impadronirsi della democrazia in Italia. Il giorno dopo la manifestazione del Pd a Roma, il presidente del Consiglio è volato in Sardegna per la conclusione della campagna elettorale per le Regionali. Nel comizio in favore del candidato del Pdl Ugo Cappellacci, ha risposto all'opposizione riprendendo le affermazione del capo dello Stato Giorgio Napolitano: “Penso anche io ‘teniamocela stretta' la Costituzione e condivido al cento per cento le sue parole”, ha esordito. Ma “questa è l'ulteriore prova della spudoratezza di questa sinistra che ha cambiato interi capitoli della Costituzione solo con i suoi voti, tra l'altro una modifica fatta male e con solo 4 voti di vantaggio”. Non si ferma qui la polemica del premier, che sottolinea come in Parlamento “ci sono i cassetti pieni di proposte di modifica della Costituzione della sinistra, quindi non possono considerare un sacrilegio la modifica della Carta, che si può anche cambiare quando c'è la generale volontà di farlo”. E se ieri a Roma ha fatto il suo ritorno Oscar Luigi Scalfaro, il Cavaliere ha parole anche per l'ex presidente della Repubblica: “Veltroni dice che io vengo in Sardegna per un candidato che si presenta con una lista che porta il mio nome ma mi domando: se la sinistra avesse un suo simbolo chi ci avrebbero messo? Scalfaro? Un uomo che sappiamo il passato che ha”. E ancora: “Noi siamo il governo che fa la politica dei fatti, la sinistra porta la gente in piazza e non riesce a riempirle quelle piazze, mentre noi governiamo”. Se quindi il centrodestra punta ai fatti, l'opposizione “distorce le realtà”. Una frecciatina anche alla Cgil che oggi è scesa in piazza per protestare contro le misure del governo prese di fronte alla crisi finanziaria: “Lo sciopero della Cgil è fallito, ha aderito soltanto il 6 per cento dei lavoratori. La Cgil si è tolta di mezzo lei da sola, rompendo il fronte sindacale, rispetto ad altri sindacati che invece hanno dato un contribuito alle riforme”.

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