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Santoro disoccupato sbrocca: "Dittatura Cologno Monzese"

L'incubo di Michele. Non lo vuole La7: punta il dito contro il Cav. Poi rilancia: "Mi faccio la mia tv". Peccato che bussi ancora in Rai

Andrea Tempestini
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Un Michele Santoro rimasto senza voce - via dalla Rai, è stato scaricato ancor prima di salire a bordo da La7 - trova spazio sul quotidiano 'di famiglia', Il Fatto Quotidiano, in una intervista fiume firmata niente meno che dal capo ultrà, Marco Travaglio, e da Silvia Truzzi. Dalle colonne del quotidiano diretto da Antonio Padellaro, il teletribuno fa capire di non voler mollare la presa. "Tornerò", giura. "Se la Rai e La7 non ci vogliono - spiega - Annozero andrà in onda in autunno su una multipiattaforma fra satellte, streaming in rete e network di tv locali sul digitale". Insomma, Michele rimasto  (per ora) senza piccolo schermo si crea la sua televisione. La dittatura di Mediaset - Santoro è poi tornato a spiegare quelli che secondo lui sono i motivi della sua 'epurazione preventiva' dalla televisione di casa Telecom. E' colpa "dell'intervento esterno", e questa entità, come anticipato giovedì, ha "un nome e un cognome: conflitto di interessi. Politico e industriale insieme". Ma il Teletribuno, il giorno successivo, si spinge più in là: "Un'azienda, Mediaset, occupa il governo, le autorità, la Rai e piega tutto al proprio tornaconto". Michele insomma vive un incubo tutto personale: quello della dittatura di Cologno Monzese. Mediaset sarebbe il 'Grande Vecchio' che muove i fili di un'intera nazione e che impone La7 di fare a meno del campione di Annozero. Ne è convinto, Santoro. Povero Michele... - Ma la verità, forse, è che Michele ha tirato troppo la corda nella trattativa con l'amministratore delegato del Gruppo, Giovanni Stella, che nella sua scuderia non ha avuto problemi ad accogliere esponenti di certo non filo-governativi, quali Chicco Mentana, Gad Lerner, Lilli Gruber e Luca Telese. Santoro sul paginone del Fatto spiega le sue ragioni. A La7 gli proponevano "autonomia zero: l'editore si riserva di leggere preventivamente scalette, argomenti, ospiti e di porre il veto". Un fatto davvero incredibile, che l'editore chieda a un suo dipendente che cosa vuole propinare a milioni di italiani. ...così bussa in Rai - E Santoro così, tra il lusco e il brusco, torna anche a bussare alla porta di viale Mazzini. La pantomima dello strappo con 'mamma Rai' potrebbe, appunto, rivelarsi una pantomima e basta. "Sono ancora un loro dipendente fino al 31 lgulio. Se il Cda rivuole Annozero lo dica", questo lo straziante appello del tribuno mediatico. "Io straccio la transazione e resto qui. Oppure torno da esterno". Dio ce ne scampi.

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