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Tutta la rabbia dei bianconeri: "Dov'è scudetto degli onesti?"

La 'prima vittoria' di Andrea Agnelli fa covare il rancore in casa Juventus: "Perché le telefonate furono ritenute irrilevanti?"

Andrea Tempestini
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Il giorno dopo quellla che qualcuno ha definito la prima vittoria di Andrea Agnelli - l'Inter pare essere stata invischiata in Calciopoli almeno tanto quanto i cugini rossoneri - in casa Juventus, però, cova la rabbia. Le ragioni della squadra, e della società, sono sacrosante. Come sottolinea in un commento Guido Boffo su La Stampa, sei anni di attesa per far luce "sono un'eternità". "E a questo punto - aggiunge - nessuno può impedire che uno spettro si aggiri nel calcio italiano. Lo spettro di una prescrizione che riapre lo scandalo". "Perché solo adesso?" - Poi il commento del quotidiano torinese si fa ancora più duro: "Basti ricordare che la Juventus venne condannata alla retrocessione in serie B non sulla base dell'articolo 6, ma per una serie di violazioni dell'articolo 1". Cosa significa questo? Che "in definitiva", nel caso dei bianconeri, "non potendolo provare, l'illecito si dovette presumere. Cosa sarebbe successo - si chiede Boffo - se sei anni fa quelle stesse intercettazioni che ora gettano ombre pesantissime sull'Inter (e non solo) fossero state sbobinate, anziché depennate dall'inchiesta, e coerentemente messe a disposizione dei giudici sportivi?". E poi la domanda più inquietante e che più di tutte scalda gli animi juventini: "Perché gli inquirenti napoletani le giudicarono irrilevanti? E ammesso che lo fossero ai fini del procedimento penale, come mai non le segnalarono alla procura sportiva?". "Addio allo scudetto degli onesti" - Poi il parere del quotidiano sportivo per eccellenza, La Gazzetta dello Sport, che forse riesce a guardare la vicenda con un atteggiamento un poco più distaccato. Ma anche quelle scritte dal direttore della Rosa, Andrea Monti, sono parole di fuoco: "Se le intercettazioni emerse grazie ai legali di Moggi dalla farraginosa istruttoria di Napoli fossero state in suo possesso nel 2006, l'Inter sarebbe stata sicuramente deferita e probabilmente condannata alle stesse pene del Milan. Non a quelle della Juve, al centro 'di un vero e proprio sistema organizzato'. Ma in ogni caso - sottolinea il commento -, addio allo scudetto degli onesti".

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