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Misure anti-crisi verso Senato Spunta tassa sui beni scudati

Schifani convoca Aula mercoledì pomeriggio. Indiscrezioni su Relazione tecnica. 3,8 mld da supertassa , 2 mld da imposta su rendite

Andrea Tempestini
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La presentazione della manovra 'lacrime e sangue' è prevista per mercoledì al Senato. Il presidente di Palazzo Madama, Renato Schifani, ha convocato l'assemblea per mercoledì pomeriggio alle 16.30 per la presentazione del ddl di conversione del decreto che contiene il pacchetto anti-crisi. In aula verrà annunciato il limite di tre giorni entro i quali il testo dovrà essere assegnato alle commissioni competenti: si prospetta quindi una seduta lampo. Successivamente il ddl passerà alle commissioni Affari costituzionali e Bilancio del Senato, che inizieranno l'esame del testo da lunedì 22 agosto. Nel frattempo hanno cominciato a trapelare le prime indiscrezioni sulla Relazione tecnica, da cui escono cifre più concrete. Tassa sui beni scudati - Secondo indiscrezioni filtrate dal PdL, il governo starebbe valutando l'ipotesi di tassare i capitali rientrati in Italia grazie allo scudo fiscale, così come proposto dal Pd, ma la percentuale del prelievo sarebbe decisamente inferiore a quella proposta dal partito di Pier Luigi Bersani: la valutazione infatti viene effettuata su una cifra compresa fra l'1 e il 2%. Contributo di solidarietà - La 'supertassa' (Silvio Berlusconi ha confermato che non verrà eliminata), estesa anche ai privati, dovrebbe portare nelle casse dello Stato 3.817,4 milioni di euro in un triennio. E' quanto viene stimato nella Relazione Tecnica, secondo la quale il gettito aggiuntivo sarà di 674,4 milioni nel 2012, 1.557 nel 2013 e 1.586 nel 2014. "Poichè il contributo è deducibile dal reddito complessivo - spiega la relazione -, per ottenere il corrispondente gettito Irpef annuo netto occore tener conto dei relativi effetti fiscali che sono stimati in circa -1.172 milioni di euro di Irpef e -35 e -12 milioni di addizionale regionale e comunale". Rendite finanziarie - La norma che prevede l'armonizzazione della tassazione delle rendite finanziarie al 20%, esclusi i titoli di Stato, dovrebbe portare, una volta a regime, nelle casse dello stato 1.919 miliardi di euro. Tenute in considerazione le "minori ritenute da scomputare ai fini delle imposte sui redditi", il getto dovrebbe assestarsi a 1.942 milioni. Per il biennio successivo, 2012-2013, il gettito previsto è rispettivamente di 1.49 e 1.724 milioni. Dal 2014 la norma entrerà a regime. Tfr statali - Lo slittamento dell'erogazione del Trattamento di fine rapporto per gli statli, che scelgono il pensionamento anticipato, dovrebbe interessare "circa 19mila" lavoratori nel 2012. Per quel che riguarda i pensionamenti di vecchiaia, la cui indennità di buonuscita slitta di sei mesi, il numero degli interessati va invece da 16.500 a 35mila persone, "tenendo conto che una parte dei soggetti in esame manifesta la propensione di accedere al pensionamento successivamente alla maturazione dei requisiti minimi". Età pensionabile delle donne - L'incremento salirà di 2 mesi nel 2017 (3 rispetto al 2016); di 3 mesi nel 2018 (6 mesi rispetto al 2016); di 4 nel 2019 (di 10 mesi rispetto al 2016); di 5 mesi nel 2020 (di 15 mesi se rapportato al 2016) e di 6 mesi (di 21 mesi se rapportata al 2016). Dal 2021 al 2027, a regime, incremento resterà di 6 mesi. Per il 2028 l'aumento si ridurrà a tre mesi. Al termine del processo, la differenza con il vecchio regime porterà a un aumento dell'età di pensionamento per le donne di 60 mesi, 5 anni. Dal punto di vista dei risparmi la Relazione del governo stima economie pari a 112 milioni di euro nel 2017; 320 milioni nel 2018; 565 milioni nel 2019; 1,180 miliardi nel 2020 e 1,185 miliardi nel 2021. Mini-enti di ricerca - La norma che abolisce gli enti con meno di 70 addetti non ha la deroga, come in precedenza un provvedimento analogo, per gli enti di ricerca. Subito sono scoppiate le polemiche relative soprattutto al futuro in bilico dell''Accademia della Crusca, l'Istituto che si occupa dello studio della lingua italiana. Sul tema è intervenuto anche il ministro Galan, che ha però assicurato una soluzione. Giochi e sigarette - Da nuovi giochi e dall'aumento dell'aliquota dell'imposta sulle sigarette potranno arrivare "maggiori entrate in misura non inferiore a 1.500 milioni di euro annui", a partire dal 2012. "La disposizione - si legge nel documento - prevede che il ministero dell'Economia e delle finanze-Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, con propri decreti dirigenziali emani tutte le disposizioni in materia di giochi pubblici utili al fine di assicurare maggiori entrate". Via libera, dunque, a nuovi giochi,  nuove lotterie, anche ad estrazione istantanea, nuove modalità di gioco del Lotto, nonchè dei giochi numerici a totalizzazione nazionale, alla variazione dell'assegnazione della percentuale della posta di gioco a montepremi ovvero a vincite in denaro nonchè alla percentuale del compenso per le attività di gestione ovvero per quella dei punti vendita. Inoltre, il direttore generale dell'amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato "può proporre al ministro dell'Economia e delle finanze di disporre con propri decreti, entro il 31 dicembre 2011, tenuto anche conto dei provvedimenti di variazione delle tariffe dei prezzi di vendita al pubblico dei tabacchi lavorati eventualmente intervenuti, l'aumento dell'aliquota di base dell'imposta di consumo sulle sigarette". Studi di settore - I maggiori accertamenti sugli studi di settore dovrebbero portare nelle casse dello Stato 823,5 milioni nel periodo 2011 - 2014: 31,5 mln nel 2011, 330 mln nel 2012, 231 mln nel 2013 e 231 mln nel 2015. Le due disposizioni in materia di studi di settore della manovra, si legge nel testo, "sono tese a produrre effetti principalmente in termini di deterrenza, garantendo una maggiore correttezza da parte dei contribuenti nella compilazione della relativa modulistica fiscale". Enti locali che dismettono municipalizzate - Una quota del Fondo infrastrutture nell'ambito del Fas (Fondo per le aree sottoutilizzate), nel limite di 250 milioni di euro per il 2013 e di 250 milioni di euro per il 2014, sarà destinata ad investimenti infrastrutturali effettuati dagli enti territoriali che avranno proceduto - entro il 31 dicembre 2012 ed entro il 31 dicembre 2013 - alla dismissione di partecipazioni azionarie in società esercenti servizi pubblici locali di rilevanza economica, diversi dal servizio idrico. La Relazione stima "un effetto sugli investimenti degli enti locali quantificabile complessivamente in 50 milioni per l'anno 2013 e 150 milioni per l'anno 2014, con corrispondente impatto sull'indebitamento netto e sul fabbisogno".

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