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Bocchino col cuore infranto Fregato dagli sms di Sabina

La Began non lo vuole più e mostra i messaggi privati: "Tra noi non funziona, odi Silvio". "No, lo stimo. Sono come lui"

Costanza Signorelli
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Lo chiamano il falco ma in realtà è un 'agnellino'. A vederlo in tv pare un 'gallo cedrone' ma poi si scopre che è un sottomesso. A sentirlo in Parlamento, tra i banchi dell'opposizione, sembra sappia tutto lui e poi, gratta gratta, si rivela un insicuro. Chi è costui? Ovviamente Italo Bocchino. Proprio così e non siamo noi a dirlo ma lui stesso. Il settimanale Vanity Fair, infatti, ci ha regalato qualche stralcio delle tenere conversazioni tra il braccio destro di Gianfranco Fini e l'ormai non più inseparabile Sabina Began, meglio nota come l'Ape Regina. Giusto un assaggio ma è quanto basta per riscotruire la "relazione affettuosa" sbocciata tra uno dei più duri oppositori del premier e una delle dame a lui più vicine. Relazione finita male. Perchè, se Italo si rivela ciò che non sembra, la Began conferma la sua natura di ape che punge. Gli sms - "All'improvviso mi aggredisci senza ragione. Io mi sono aperto con te, sto bene con te e mi piaci. Ma sono sensibile e quando mi tratti male soffro". Oppure: "Mi vuoi perché te lo chiedo io o perché mi desideri?". E ancora: "Sono entrato in casa e con tristezza penso di aver rovinato un'amicizia per cose superficiali". Italo non si da pace e continua a scrivere messaggi su messaggi al cellulare della dama, ma lei non ne vuole più sapere: "Deve lasciare in pace me e il mio telefono". La storia finita male - "Ero molto titubante, gli ho detto: Tu odi Berlusconi che invece io adoro. Non credo che potremmo frequentarci. Ma lui ha replicato: Non lo odio, anzi lo stimo e sono come lui". Inizia così, secondo la Began, la "relazione affettuosa" tra lei e Italo. Una storia durata poco e finita male. Ma cosa avrà mai fatto Italo all'Ape regina? La Began ci fornisce qualche spunto di riflessione sull'argomento. "Credo che Italo non avesse nessuna intenzione di riavvicinarsi al premier, voleva solo farsi un po' di pubblicità: gli piace accreditarsi come latin lover. E ho avuto la sensazione che i paparazzi fossero ben informati sulle nostre uscite". Insomma più che una relazione, si trattava un'operazione di marketing. Ma non è solo questo, pare sia anche una questione di sensibilità e di fede: "Diciamo che mi sono lasciata sedurre- spiega Sabina - ma ho subito capito che non era alla mia altezza spirituale. Lui parla ancora di amicizia? Non è più gradita". Cosa c'entra il premier? -  Nelle loro conversazioni spunta sempre la figura del Cav. Secondo Bocchino, infatti, la Began è  stata mandata tra le sue braccia da Berlusconi per screditarlo come avversario politico." Falso. Ma se è lui che mi ha abbordata?" Fa eco Sabina: "Italo è una persona intelligente, parla bene, ha doti da politico moderno: ho pensato che fosse un peccato la rottura con Berlusconi. Quindi ne ho parlato con il premier, che nella mia vita è un faro assoluto, per capire se ci fossero margini di riconciliazione. Lui - spiega la Began - pur sottolineando il fatto che era stato attaccato da Bocchino tante volte, mi ha detto: "Vedremo, sono sempre aperto alla discussione". Quindi ho creduto fosse possibile riunirli". E Bocchino era d'accordo? "Certo. Lui diceva che con Berlusconi voleva fare pace. È convinto di essere stato cacciato dal Pdl per colpa della sua relazione con il ministro Mara Carfagna". E per concludere in bellezza la Began tira il colpo di grazia: "In Costiera amalfitana con auto blu e scorta? Certo. Italo mi aveva chiesto di non rivelarlo, ma non voglio mentire per lui". E così Italo è pure un gran furbetto. Ma su questo, non c'erano dubbi.

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