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Libia, visita Sarkòzy-Cameron: "Insieme prenderemo il Raìs"

Promessa dei due leader alle autorità del governo transitorio: "Per proteggere i civili operazioni fino a quando sarà necessario"

Andrea Tempestini
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Nicolas Sarkozy e David Cameron insieme in Libia: sono arrivati con due aerei separati, ma l'incontro è avvenuto subito dopo l'atterraggio. Il presidente francese e il premier britannico hanno incontrato i nuovi leader del Paese e promesso: "Vi aiuteremo a catturare Gheddafi". La missione della Nato, hanno spiegato, "proseguirà finchè sarà necessario, per proteggere i civili". Secondo Cameron, per Muammar Gheddafi "è arrivato il momento di arrendersi". Tra le questioni affrontate durante la visita c'è il nodo della transizione. L'altro tema è quello dei progressi nel processo di stabilizzazione del Paese, e quello delle difficoltà incontrate per piegare le ultime sacche di resistenza dei lealisti. Le delegazioni - Secondo il ministro delle Finanze francese Francois Baroin, la visita in Libia non mira ad accordi economici, ma vuole mostrare sostegno al governo transitorio dei ribelli. Secondo Baroin si tratta di "un gesto forte" poiché questo è "un momento storico per andare in Libia". Nella delegazione che accompagnava Nicolas Sarkozy c'era il filosofo transalpino Bernard-Henry Levy, molto attivo negli ultimi mesi nel tessere i rapporti con le forze libelli che hanno rovesciato il Colonnello in Libia. Cameron, accompagnato dal ministro degli Esteri William Hague, ha presentato un pacchetto di aiuti. Il governo inglese ha sbloccato 600 milioni di sterline di asset libici in aiuto al Cnt. Cameron e Sarkozy hanno visitato i ribelli feriti in un ospedale di Tripoli.

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