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Basta con la casta e province: lo dice anche l'Eurotower

Il contenuto della lettera "strettamente confindenziale" inviata dalla Bce al governo lo scorso 5 agosto. Leggi tutti i punti

Costanza Signorelli
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Ora lo leggiamo nero su bianco nella lettera che la Banca centrale europe ha inviato all'Italia. Una lettera spedita in agosto e resa nota dal Corriere della Sera solo oggi, giovedì 29 settembre. Notiamo con piacere che le misure contenute nei dodici punti sono molto, molto simili a quelle che da tempo invoca Libero: abolizione dei privilegi della casta, riforma del lavoro, un piano di liberalizzazioni, il taglio di province ed enti inutili e via dicendo. Seguono tutti i punti della lettera firmata in calce dal tandem Jean-Claude Trichet (presidente dell'Eurotower) e Mario Draghi (attuale numero uno di Bankitalia e successore designato e nominato di Trichet alla guida della Bce). Leggi tutti i punti - Ecco di seguito i punti che Jean Claude Trichet e Mario Draghi hanno indicato lo scorso 5 agosto "con decreto legge e con ratifica parlamentare entro la fine di settembre 2011"e che il Governo italiano ha recepito con il decreto legge di agosto, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale lo scorso 16 settembre: 1) Pareggio di bilancio.  "Il pareggio di bilancio nel 2014 non è sufficiente. Riteniamo essenziale per le autorità italiane di anticipare di almeno un anno il calendario di entrata in vigore delle misure adottate nel pacchetto del luglio 2011. L'obiettivo dovrebbe essere un deficit migliore di quanto previsto fin qui nel 2011, un fabbisogno netto dell'1% nel 2012 ed un bilancio in pareggio nel 2013, principalmente attraverso tagli di spesa"; 2) Sistema pensionistico. "E' possibile intervenire ulteriormente nel sistema pensionistico, rendendo più rigori i criteri di idoneità per le pensioni di anzianità e riportando l'età del ritiro delle donne nel settore privato rapidamente in linea con quella stabilita per il settroe pubblico, così ottenendo dei risparmi già nel 2012"; 3) Pubblico impiego. Andrebbe valutata una riduzione dei costi del pubblico impiego, "rafforzando le regole per il turn over e, se necessario, riducendo gli stipendi";  4) Contrattazione collettiva. C'è l'esigenza di riformare ulteriormente il sistema di contrattazione salariale collettiva, permettendo accordi al livello d'impresa in modo da ritagliare i salari e le condizioni di lavoro alle esigenze specifiche delle aziende e "rendendo questi accordi più rilevanti rispetto ad altri livelli di negoziazione. L'accordo del 28 giugno tra le principali sigle sindacali e le associazioni industriali si muove in questa direzione"; 5) Licenziamenti e assunzioni. Dovrebbe essere adottata "una accurata revisione delle norme che regolano l'assunzione ed il licenziamento dei dipendenti, stabilendo un sistema di assicurazione dalla disoccupazione ed un insieme di politiche attive per il mercato del lavoro che siano in grado di facilitare la riallocazione delle risorse verso le aziende e verso i settori più competitivi". 6)Liberalizzazioni. E' necessaria la piena liberalizzazione dei servizi pubblici locali e dei servizi professionali. "Questo dovrebbe applicarsi in particolare alla fornitura di servizi locali attraverso privatizzazioni su larga scala"; 7) Deficit. Andrebbe introdotta una clausola di riduzione automatica del deficit che specifichi che qualunque scostamento dagli obiettivi del deficit sarà compensato automaticamente con tagli orizzontali sulle spese discrezionali; 8) Debito. Andrebbero messi "sotto stretto controllo" l'assunzione di indebitamento, anche commerciale, e le spese delle autorità regionali e locali, in linea con i principi della riforma in corso delle relazioni fiscali fra i vari livelli di governo; 9) Pareggio di bilancio in Costituazione. Sarebbe appropriata anche una riforma costituzionale che renda più stringenti le regole di bilancio; 10) Indicatori.  Negli organismi pubblici dovrebbe diventare sistematico l'uso di indicatori di performance (soprattutto nei sistemi sanitario, giudiziario e dell'istruzione); 11) Abolizione delle provincie. C'è l'esigenza di un forte impegno ad abolire o a fondere alcuni strati amministrativi intermedi (come le province); 12) Economie di scala. Andrebbero rafforzate le azioni mirate a sfruttare le economie di scala nei servizi pubblici locali. Trichet e Draghi concludono così la lettera a Berlusconi: "Confidiamo che il Governo assumerà le azioni appropriate. Con la migliore considerazione. Jean Claude Trichet e Mario Draghi".  

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