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Pescara, per giocare a Bingo fa prostuire la figlia 12enne

Testimone chiave: 18enne con disturbi psichici. Era suo cliente. Anche la madre si prostituiva per soddisfare la sua dipendenza

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Faceva prostituire la figlia per poter giocare al bingo. E' successo a Pescara dove una donna di 45 anni è stata condotta in carcere. Insieme alla donna finiscono dietro le sbarre anche un 92 enne e un 18enne: due clienti della ragazzina.  Ed è proprio il 18enne a denunciare il fatto. Il ragazzo infatti, ospite di una comunità di recupero per via di disturbi psichici, ha raccontato di aver fatto sesso con la bambina in cambio di trenta euro e un telefonino. Ad agosto il tribunale dei minori dell'Aquila, aveva tolto la 12enne alla madre e l'aveva affidata ad una struttura di recupero. La donna, però, non si era rassegnata e aveva tentato, con la complicità dell'amante 70enne, di riportare la figlia con sè. "Dalle indagini - ha spiegato il dirigente della squadra mobile della Questura di Pescara, Pier Francesco Muriana - è emerso un quadro di assoluto degrado". Anche la madre, infatti, si prostituiva per pagare le pagare la propria dipendenza dal gioco. Nel 2004 era stata indagata dai Carabinieri per avere indotto il fratello a una violenza sessuale nei confronti di una disabile. Dalle intercettazioni telefoniche, effettuate nel corso delle indagini, emerge una ragazzina con un quadro psicologico complesso. La 12enne da un lato era succube della madre, dall'altro aveva con i compagni comportamenti da bulla. Oggi la ragazzina è tornata a frequentare la scuola e intrattiene con i compagni relazioni normali.

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