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Il sindaco Pd sapeva dei rischi... Ma ha scaricato sui genovesi

Per il primo cittadino via Ferraggianoera zona pericolosa ma lasciava la reponsabilità ai codomìni. A Genova massima allerta fino alle 18

Lucia Esposito
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Questa mattina all'alba è tornata la paura a Genova, in seguito a un fortissimo temporale che ha di nuovo fatto ingrossare i fiumi e ha allagato alcune strade. Non si sono registrati danni a persone o cose ma la stazione ferroviaria di Genova Brignole è stata chiusa per questioni di sicurezza, perchè troppo vicina al Bisagno. Ancora chiuse le scuole. Rinviati, causa maltempo, i funerali di una delle vittime. E' massima allerta fino alle 18 Leggi l'articolo di Fosca Bincher sul sindaco di Genova Marta Vincenzi La tragedia di via Fereggiano a Genova era stata prevista proprio dal sindaco del capoluogo ligure, Marta Vicenzi. Il 23 ottobre 2008 su proposta dell'assessore alla Città sicura, Francesco Scidone, il sindaco di Genova aveva inserito con una propria ordinanza anche via Ferragiano e nello specifico il civico numero due  dove sono morte tre donne e due bambine, fra le zone della città a forte rischio alluvione o frana. L'ordinanza del sindaco era la numero 273 ed è stata inserita nella raccolta della protezione civile che consente «quando la notificazione nei modi ordinari è sommariamente difficile per il rilevante numero dei destinatari o per la difficoltà di elencarli tutti», di procedere pubblicamente per avvisare i cittadini dei rischi che si corrono. L'ordine -  L'ordine della Vicenzi non era però né di sgombero né di allarme per una situazione che veniva pure classificata ad alto rischio. Era rivolto «agli amministratori di condominio di edifici ubicati nelle aree di cui in premessa», intimando loro «di informare periodicamente ed almeno una volta l'anno i proprietari nei modi più efficaci ed efficienti, del rischio a cui sono esposti e dei comportamenti di autoprotezione da adottare». Stesso ordine la Vicenzi intimava «ai proprietari degli immobili nelle aree di cui in premessa, di informare periodicamente ed almeno una volta all'anno, nei modi ritenuti più idonei, tutti i soggetti utilizzatori del bene siano essi locatari, residenti o titolari di qualunque attività, del rischio a cui sono esposti e dei comportamenti di autoprotezione da adottare». Una formula burocratica e innocua, che alla fine scaricava sulle spalle degli amministratori di condominio un allarme di protezione civile che così formulato non sembrava avere grande efficacia. Forse proprio a questa ordinanza si riferiva la Vicenzi nelle prime ore della tragedia quando ha accennato fra molte polemiche a comportamenti non corretti di «autoprotezione» dal rischio alluvioni. Agli amministratori di condominio a rischio allagamento della Bassa Valbisagno il sindaco aveva distribuito infatti un pamphlet sulla auto protezione in caso di allagamento che sembra scritto dal signore di La Palisse. Ecco il manuale di auto protezione elaborato dal sindaco della città di Genova. Distingue due casi. L'allerta - La prima ipotesi è quella della semplice allerta. Allora «se risiedi in aree riconosciute a rischio di inondazione, evita di soggiornare e/o dormire a livelli inondabili». Qualcosa tipo: non mettere la tua brandina in cantina. Ricetta anche per il veicolo: «Poni preventivamente al sicuro la tua autovettura in zone non raggiungibili dall'allagamento». E naturalmente si chiede di restare informati: «presta attenzione alle indicazioni fornite dalle autorità, dalla radio o dalla tv». Che nel caso spcifico dell'ultima tragedia semplicemente non sono state fornite. La seconda parte del manuale Vicenzi riguarda le misure da prendere «qualora l'evento sia in corso». Prima regola: «non soggiornare e/o dormire a livelli inondabili: se sei in casa e non puoi abbandonarla, Sali ai piani superiori e attendi l'arrivo dei soccorsi. Eviterai di essere travolto dalle acque». Secondo consiglio: «non tentare di raggiungere la propria destinazione, ma cerca riparo presso lo stabile più vicino e sicuro». E purtroppo è stato proprio il consiglio seguito da donne e bambini che hanno perso la vita. Si chiede poi di non usare acqua, luce e telefono e di ricordarsi di «tenere con te i documenti personali», chissà poi a quale scopo precauzionale. Altra richiesta che sembra una presa in giro: «Indossa abiti e calzature che ti proteggano dall'acqua, è importante mantenere il corpo caldo e asciutto». Infine «se sei in macchina, evita di intasare le strade». Cosa difficilina da eseguire quando la piena ti travolge alla guida. di Fosca Bincher

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