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Monti non convince Angela Altro 'nein' agli eurobond

Trilaterale a Strasburgo con Monti e Sarkò. Intesa sulla revisione della Bce, ma perdono altro tempo: "Vi diremo le novità soltanto il 9 dicembre"

Giulio Bucchi
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Al trilaterale di Strasburgo tra Italia, Germania e Francia la Cancelliera Angela Merkel non retrocede di un passo. Gli eurobond? "Quello che ho detto ieri non verrà modificato. Non li ritengo necessari. Non si tratta di essere contro o a favore gli eurobond, ma ci sono delle debolezze dell'area euro e passo dopo passo devono essere superate - ha proseguito Frau Merkel -. Se facciamo un passo verso l'unione fiscale per rendere forte il patto di stabilità è un passo, ma ogni Paese ha le sue idee e per la Germania la posizione - ha ribadito - da ieri non è cambiata". Poche parole che hanno fatto crollare la fiducia dei mercati: le Borse in pochi minuti hanno azzerato i guadagni e virato in negativo. Oltre alle chiusure della Merkel, pesano le incertezze sulle politiche future e le continue perdite di tempo: sono state annunciate novità per quel che riguarda la Bce, ma verranno annunciate soltanto il 9 dicembre. Perché attendere due settimane se i mercati continuano a punirici? La verità è che il trilaterale è stato l'ennesimo appuntamento europeo pieno di chiacchiere e privo di contenuti. Guarda il video su LiberoTv: Monti, l'incontro con Merkel-Sarkò La mossa di Monti - Mario Monti, agli esordi nel fronteggiare l'asse franco-tedesco, ha provato invece a rilanciare l'idea già cara al precedente ministro dell'Economia, Giulio Tremonti: gli eurobond. "Dobbiamo andare avanti - ha risposto a un cronista al termine del trilaterale - verso un'unione fiscale se vogliamo dare stabilità radicale. Servono regole e meccanismi per l'applicazione per quelle regole, e in questo contesto gli stability bond potrebbero dare un contributo significativo. Tutto è possibile dentro una soluzione da unione fiscale". Il professore ha provato a tendere una mano alla Merkel, che tra le pochissime aperture riformiste per il Vecchio Continente ha parlato proprio di unione fiscale. Monti ha però premesso che l'unione fiscale sarebbe funzionale agli eurobond. Immediato è arrivato l'ennesimo 'nein' della Mekel alle obbligazioni comuni: Angela è già in campagna elettorale e non retrocede su nulla, alla faccia delle derelitta Europa che dice di voler salvare. Il premier italiano ha così dovuto incassare uno dei primi euro-fallimenti: voleva convincere la Merkel ad addolcirsi, ma non vi è riuscito. Accordo comune sulla Bce - Nel corso del trilaterale Germania, Francia e Italia hanno però trovato un "accordo comune" sulla Banca Centrale Europea. Per capire di che tipo, occorrerà attendere il 9 dicembre, quando se ne parlerà a Bruxelles: come detto, si tratta di una nuova e inspeigabile perdita di tempo. Due settimane, per i mercati in tempesta, sono un'era geologica. Al vertice a tre di Strasburgo la cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente francese Nicolas Sarkozy e il premier italiano Mario Monti non si sono sbilanciati con i giornalisti ma, per bocca di Sarkò, hanno annunciato possibili misure di modifica dei poteri dell'Eurotower anche se, ha sottolineato la Merkel, "la Bce è e rimarrà un'autorità indipendente". La chiave è il potere da dare alla Banca centrale europea: emettere eurobond? Acquistare i titoli di stato dei paesi a rischio default? La Merkel si era sempre detta contraria, e ha ribadito la sua contrarietà due volte negli ultimi due giorni. Le speranze di chi credeva che le posizioni della Cancelliera si fossero ammorbidite paiono così frustrate. L'ampliamento dei poteri della Bce potrebbe passare per la modifica dei trattati comunitari: "Stiamo lavorando alla revisione di quei trattati", hanno confermato all'unisono i tre leader. "Sostegno all'Italia"-  Nell'Europa che conta, il malato più grave resta comunque l'Italia. La Merkel ha spiegato: "E' molto impressionante vedere le misure di consolidamento e riforma strutturale" previste dal governo italiano. Da par suo, il premier Monti ha garantito che il nostro Paese "farà i compiti a casa". L'Italia, ha aggiunto, "centrerà il pareggio di bilancio nel 2013 e presenterà un rilevante avanzo primario l'anno successivo". Il premier ha spiegato che il Paese deve "fare sforzi particolari a causa dell'elevato stock di debito", e tutto questo dovrà avvenire "in modo sostenibile, quindi attraverso una crescita economica che garantisca la tenuta dei conti". Francia e Germania hanno così assicurato sostegno all'Italia. "C'è la nostra volontà, quella mia e quella della Merkel - ha spiegato Sarkozy - di sostenere e aiutare l'Italia di Mario Monti. Il premier Monti - ha proseguito . ci ha invitato a Roma a breve per proseguire la discussione e ci andremo con grande piacere". Sarkò ha annunciato "una collaborazione più stretta" sia con la Germania sia con l'Italia. Poi la Merkel: "Auguro a Monti un pieno successo perché ha un grande lavoro davanti".

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