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Il prof Monti e i suoi secchioni bocciati: non fanno i compitini

Il governo tecnico è immobile. La paralisi è doppia: Europa, non decide né convince. Italia, non legifera e discute di inezie

Andrea Tempestini
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La decisione dell'Europa? Non decidere. Quelle dell'Italia? Pure. A Strasburgo Mario Monti è stato accolto con tutti gli onori da Angela Merkel e Nicoals Sarkozy. Francia e Germania hanno smesso di darsi di gomito in conferenza stampa, perché ora, a guidare l'Italia non c'è più Silvio Berlusconi ma l'uomo che il Vecchio Continente, di fatto, ci ha imposto: il professore di Varese, che nei primi Consigli dei Ministri discute di temi particolari e che con la crisi poco hanno a che fare. A Strasburgo i tre leader si sono profusi in tante chiacchiere, la Cancelliera tedesca, in particolare, ha come al solito chiuso pressoché su tutto, in particolare sull'opzione eurobond, facendo invertire la rotta delle Borse che vivevano una giornata positiva, chiusa in parità o addirittura in negativo. Misteriose novità - Una novità, per dirla tutta, è stata svelata da Sarkozy. Fermo restando il fatto che "la Bce deve essere un organismo indipendente", è stata annunciata una revisione dell'Eurotower. Di che tipo? Mistero, assoluto mistero. Da Strasburgo è stato comunicato che il velo sulle novità verrà tolto soltanto il prossimo 9 dicembre, tra due settimane. In sostanza si continua a perdere tempo. L'Italia e Silvio Berlusconi sono stati messi all'angolo, l'ex premier è stato prelevato e rimosso quasi con la forza da Palazzo Chigi perché c'era una gran fretta, perché il Belpaese doveva fare svelto svelto (anche se la macchina di Monti pare andare avanti col freno a mano tirato...) e perché i mercati non aspettano. L'Europa, invece, può attendere. Nell'ennesimo nulla decisionale che è uscito da Strasburgo, l'unica novità è stata un annuncio, un semplice annuncio, di una non meglio specificata revisione della Bce. Ma per sapere che cosa è stato deciso dovremo attendere ancora parecchi giorni. E i mercati ci stangheranno. Ancora. E in Italia... - La musica non pare essere differente in Italia, dove il primo bilancio del governo tecnico di Mario Monti lascia un po' perplessi. Libero ha criticato la tanta solerzia con cui è stato varato il decreto per Roma Capitale nel primo Consiglio dei Minisitri, decreto accompagnato dallo sblocco di fondi per il Lazio: quale sia il nesso della duplice iniziativa con la crisi finanziaria è cosa ancora tutta da comprendere. Quindi l'esecutivo tecnico si è affannato a proibire che nelle aule, Camera e Senato, telecamere e zoom troppo potenti delle macchine fotografiche: chissà, magari bandendo i click lo spread schizzerà verso il basso. E ancora il governo di Monti ha fatto un po' di shopping militare, soppresso qualche auto blu e tagliato i vitalizi a Camera e Senato (un taglio condito dalla beffa...). Oggi, venerdì 25 novembre, è previsto un secondo Consiglio dei Ministri. Le misure sul tavolo? La convenzione Italia-Mauritius; gli accordi con San Marino per il reciproco riconoscimento dei titioli universitari; l'accordo Italia-Isole Cook sullo scambio di informazioni fiscali; i sistemi anti-vegetativi delle navi. Temi scottanti. Forse, tra una pausa e l'altra, parlearnno anche di Ici... Il governo tecnico? Bocciato.

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