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Appello di un'escort a Monti "Fammi pagare le tasse"

Prostituta scrive una lettera a un quotidiano e consiglia: per far cassa fate emergere il lavoro più antico del mondo

Lucia Esposito
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"Scrivo questa lettera, che non so se mai verrà presa in considerazione, perché appartengo a una categoria di persone che tanto vorrebbe pagare le tasse, ma che in questo paese non gli viene permesso. Mi chiamo Marina, e sono una escort, termine abusato negli ultimi anni, ma non ho problemi a definirmi orgogliosamente una “puttana”. Comincia così la lettera al Mattino di Marina che racconta la sua storia: "Le difficoltà economiche della mia famiglia, nel corso della mia carriera universitaria, mi hanno spinta verso la prostituzione, quale unica alternativa valida, per continuare gli studi a Roma, lontano da casa ed aiutare la mia stessa famiglia ad uscire dalla grave situazione che stava vivendo. Nel frattempo, mi sono laureata ed ho anche pagato due master col mio lavoro di prostituta, lavoro che non lascio per paura dell'incertezza del futuro, che in questo momento come me riguarda molti cittadini italiani". L'appello - Marina chiede di poter pagare solo le tasse: "Scrivo, come accennato prima, perché io, nella mia indiviudalità, mi faccio promotrice di una messaggio molto forte e chiaro, che risuona da anni in Italia, ma che nessuno volutamente ascolta:legalizziamo la prostituzione. Tanti Paesi Civili Europei, lo hanno fatto da anni. In Italia, la legalizzazione della prostituzione, non solo porterebbe tanti milioni se non miliardi di euro nelle casse dello Stato, ma risolverebbe indirettamente anche il problema dello sfruttamento della prostituzione e della tratta di esseri umani dei quali sono vittime numerose ragazze non solo dell'Est Europa, ma anche del Centro Africa e sempre più anche Cinesi. In Italia, negli ultimi 20anni circa davanti ad un problema si è preferito chiudere gli occhi facendo finta che non ci fosse, piuttosto che adottare delle valide strategie per risolverlo. Credo che il Governo Monti debba includere nella sua Manovra sul lavoro, anche la possibilità di legalizzare la Prostituzione, che significa altresì far emergere il “lavoro sommerso” di circa 300.000 individui fra donne/trans/uomini che oltretutto risultano per lo Stato disoccupati. Legiferiamo sulla Prostituzione, fateci pagare le tasse, fateci aiutare il nostro Paese".    

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