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Partiti in pressing su Monti "Cambiare Ici e pensioni"

Pioggia di emendamenti alla stangata: sono circa 1.300. Il Pdl lavora per attutire la mazzata sulla prima casa, previdenza nel mirino del Pd

Andrea Tempestini
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Sulla manovra di Mario Monti crescono i dubbi. E i dubbi si traducono in emendamenti al testo: il pressing dei partiti sale d'intensità per cercare di attutire la mazzata. Le forze politiche, infatti, hanno preannunciato in questi giorni un cospicuo pacchetto di emendamenti, che saranno circa 1.300, su quali però Mario Monti ancora non ha voluto esprimersi, sottolineando che "margini di manovra ce ne sono poco" e che "della cosa si sta occupando Giarda". Insomma il professore mantiene la linea dura, e non si sbilancia nello spiegare che cosa potrà essere accolto dal governo tecnico e che cosa invece verrà rifiutato. Ici e pensioni - Il Pdl, come è noto, continua a lavorare per ammortizzare la super-stangata che deriva dalla reintroduzione dell'Ici. Oltre alle disparità di trattamento che devono essere limate (per esempio la corsia preferenziale ottenuta dagli edifici bancari e delle assicurazioni), gli Azzurri premono per un prelievo più soft, magari agendo sul livello di rivalutazione degli estimi catastali al 60%, da cui deriverebbe una vera stangata per le tasche dei contribuenti. C'è poi il Partito Democratico, al lavoro per ottenere qualche concessione sulle pensioni che superi lo sblocco alla rivalutazione degli assegni, che nella bozza della manovra non sarebbero più stati adeguati all'aumento dell'inflazione. Per quel che riguarda la reindicizzazione degli assegni previdenziali vi è già stata un'apertura del ministro del Lavoro, Elsa Fornero, che si è detta pronta a rivedere la norma a patto che i saldi restino invariati (si pensa a un contributo di solidarietà sulle pensioni d'oro e a una stretta sulle baby pensioni).

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