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Mega party a Buenos Aires: Lavitola saluta la latitanza

Al suo arrivo a Roma ci saranno i carabinieri ad attenderlo. Valter prima di costituirsi si gode le ultime ore di libertà...

Costanza Signorelli
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Dopo una lunga 'vacanza' a Panama, forse in Bulgaria e poi anche in Argentina, rientrerà a Roma a bordo di un jet privato. Certamente a breve terrà una festa in pompa magna a Salta: un mega party con tutti gli amici che contano nella sua tenuta immersa nel verde a pochi chilometri da Buenos Aires. Ma c'è un altro lato della medaglia: ad attenderlo sotto la scaletta del aereo privato, dopo l'atterraggio, ci saranno i carabinieri. Il banchetto esclusivo sarà - come dice lui stesso - la "festa di addio alla latitanza". Perché il personaggio in questione non è uno qualunque. E' Valter Lavitola. Il faccendiere maturato alla corte di Craxi, poi avvicinatosi a Silvio Berlusconi. L'ex direttore de L'Avanti. Ma, soprattutto, l'indagato insieme all'imprenditore Giampaolo Tarantini che da mesi cerca di far perdere le sue tracce: su di lui pende un mandato di cattura dal primo settembre. Sarebbe Lavitola, infatti, secondo gli inquirenti, ad aver indotto il Tarantini a mentire alla giustizia sul presunto giro di escort collegato alle feste a casa dell'allora premier Silvio Berlusconi. E così, dicono alcune fonti al Corriere della Sera, questa lunga 'vacanza', ovvero il periodo di latitanza, sarebbe servito al faccendiere per organizzare la sua linea difensiva. E ora Valter è pronto: tornerà a Roma e si consegnarà alla giustizia. La strategia - L'ex direttore de L'Avanti avrebbe infatti deciso di costituirsi a gennaio in Italia, come conferma ad alcuni amici fidati chiacchierando nei ristoranti sul porto di Buenos Aires. Intravisto sin dalla vigilia di Natale a Buenos Aires insieme con la moglie Mariastella Buccioli, che lo ha raggiunto da Roma con il loro bimbo di sette anni per gli ultimi adempimenti e per quelle che saranno le ultime settimane di libertà. E dopo quattro mesi di latitanza ma, soprattutto, di messa a punto della strategia difensiva, così sintetizza la sua strategia "Ho fatto delle cose, ma per coprire altri...". E' il leitmotiv di una full immersion che lo vede impegnato nello studio privato di una emittente privata. Uno studio noleggiato dove lavora soltanto insieme con un amico, un tecnico di sua fiducia forse fatto arrivare dal Brasile. Nessuno può assistere alle registrazioni dei nastri in cui Lavitola riepiloga tutte le vicende, analizzando il contenuto di alcune intercettazioni, a suo modo cercando di essere esaustivo nelle risposte alle stesse domande che, prevede, gli saranno fatte dai magistrati appena arrivato a Roma. Ma non prima di aver goduto a pieno degli ultimi giorni di libertà.

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