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Il manager folle per il lavoro che non riusciva più a dormire

La storia di Antonio Horta Osorio, numero uno della Loyd che non staccava mai. Poi i medici lo hanno costretto a letto: è guarito

Andrea Turco
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Molti quando la mattina si recano al lavoro già pensano a quando staccheranno la spina dal pc, a quando abbandoneranno la scrivania e si recheranno finalmente a casa per un meritato riposo. Lui invece non riusciva a smettere di lavorare, tanto da non  riuscire più a dormire. L'insonne si chiama Antonio Horta-Osorio, numero uno della Lloyd Bank, colosso bancario della City londinese, e nell'ottobre dello scorso anno è stato obbligato dai suoi medici a prendere una pausa dal lavoro. Sindrome di Itso - La malattia di cui  soffriva il banchiere è figlia dei nostri tempi e si chiama sindrome di Itso, un acronimo che significa, Inability to switch off, tradotto: incapacità di staccare la spina. Un male strettamente collegato ad uno stile di vita connesso 24 ore su 24 alla tecnologia. Horta-Osorio passava tutto il giorno davanti al pc per controllare notizie, conti, bilanci ed e-mail, trascurando in questo modo la sua salute e gli affetti della famiglia. I medici hanno detto stop e lui ha dovuto obbedire. Come cura gli sono stati imposti due mesi e mezzo di assoluto riposo, e ha funzionato. Ora il manager è guarito, giura di dormire tra le sette le otto ore a notte ed è già tornato dietro la sua scrivania. I rimedi delle società - Molte società hanno deciso di correre ai ripari per evitare casi come quello di Antonio Horta-Osorio. La Volkswagen poche  settimane fa ha vietato di fatto l'invio delle e-mail aziendali sugli smartphone mezz'ora dopo aver finito di lavorare. La società francese Atos è stata più drastica, via le-email dal 2014 mentre l'azienda di detersivi Persil ha cercato un compromesso, imponendo uno stop durante le feste natalizie.

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