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Tasse, tagli e Area C Pisapia in crisi di consensi

E in Consiglio comunale vietato parlare dell'ecotassa da 5 euro che scatta lunedì

Matteo Legnani
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Il sindaco di Milano Giuliano Pisapia è sempre più sulla graticola. Dopo lo scoop di Libero che lo ha ritratto spaparanzato sulla sdraio di un lussuoso resort tailandese per le vacanze di Natale, al buon Giuliano sta scoppiando in mano la grana(ta) dell'Area C, la tassa antismog "figliastra" dell'Ecopass di Letizia Moratti. Qualche giorno fa il suo assessore alla Mobilità Pierfrancesco Maran è stato subissato di fischi al primo degli incontri pubblici volti a illustrare l'auto-tassa da 5 euro che da lunedì prossimo colpirà chiunque ardisca oltrepassare i Bastioni con l'auto. Argomento tabù - L'opposizione lo sta braccando, con una raccolta firme per un referendum da tenersi su Area C dopo l'estate. "Questo provvedimento tassa indiscriminatamente chi inquina e chi non inquina e non va incontro a chi in questi anni ha investito in mezzi non inquinanti" dice il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni. Le polemiche e le critiche qualche effetto lo stanno producendo, col sindaco e la maggioranza che stanno correndo ai ripari annunciando alcune misure di favore in più per coloro che in Area C risiedono, come ad esempio una riduzione dell'orario di funzionamento delle telecamere o sconti sul pedaggio. Ma la questione continua a essere tabù in Consiglio comunale, dove non se ne è mai parlato. "Da settimane chiediamo di mettere Area C all'ordine del giorno, senza alcun risultato" denuncia il numero uno milanese di Fli, Manfredi Palmeri. Se ne parlerà non prima di lunedì, proprio nel giorno in cui Area C scatterà creando (sarà inevitabile) una mole di disagi agli automobilisti milanesi (oltre che inevitabili ingorghi appena fuori dall'area sorvegliata con le telecamere). Insomma, a cose già fatte. Malpancisti a sinistra - Anche tra i sostenitori di Pisapia non mancano i mal di pancia: "L'arancione - dice il consigliere comunale Basilio Rizzo - è un misto di due colori: rosso e giallo. Finora si è visto molto di più il giallo, nel senso che abbiamo dovuto tappare il buco di bilancio. Il 2012 deve essere l'anno della svolta". E anche alcuni intellettuali fremono. Marco Belpoliti, Gianni Biondillo e altri hanno scritto una lettera aperta al primo cittadino. "Gentile Sindaco, dal successore di Letizia Moratti ci aspettiamo una idea più dinamica di democrazia partecipativa. L'abbiamo votata per cambiar pagina, la città chiede qualcosa di meglio". E quel "meglio" non sembra davvero essere Area C.

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