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L'Idv del codice stradale: Tonino e Giggino fuorilegge

Posteggi scorretti: il segretario usa spazi riservati ad altri, il sindaco la mette sulle strisce: il buon esempio dei due ex pm...

Giulio Bucchi
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Cos'hanno in comune Antonio Di Pietro e Luigi De Magistris, oltre al partito e alla toga indossata per anni? A giudicare dalle immagini che pubblichiamo qui sopra non c'è dubbio: una certa passione per il divieto di sosta. Tonino e Giggino sono due big dell'Italia dei Valori, il partito dei moralizzatori. Il primo, anzi, ne è il leader incontrastato, tuona ogni giorno contro gli sprechi, la casta, la cosca, le poltrone, la corruzione, la legalità, cosa si fa e cosa non si fa, chi paga e chi no, aboliamo i vitalizi, eliminiamo tutte le auto blu, prendiamo l'autobus e via andare. E lui, però, cosa combina? Si fa beccare con l'auto di servizio sul posto riservato ad altri. Non una, bensì svariate volte. Vedere per credere. Il secondo, De Magistris, macinatore di voti in Campania, è appena stato incoronato sindaco più gradito d'Italia, nonostante la grana dei rifiuti e i problemi non risolti della sua città, Napoli. In apparenza, De Magistris è l'immagine del rigore e della serietà. A parte la bandana arancione e gli occhi spalancati di quando ha trionfato al Comune facendo piazza pulita della gestione Jervolino, è raro vederlo ridere o scherzare. Da ex pm ha mantenuto il piglio tosto e inquisitore dell'uomo senza macchia, figurarsi se non crede di avere (sempre) ragione lui. E se è proprio in vena, Giggino 'a manetta (chiamato così appunto per quanto è sostenitore della legalità) si lascia andare ad espressioni napoletane tipo Mo'ammo scassato veramente , presa a prestito perfino dal milanese Roberto Vecchioni prima che la proficua (per le tasche del cantante) collaborazione tra i due andasse a farsi benedire. Eppure anche il sindaco più amato del momento predica bene, ma razzola male: stesso vizietto del suo capo partito. Automobile in sosta vietata nella città che amministra e in cui proprio lui ha piazzato la Ztl in centro per scoraggiare l'utilizzo delle vetture private. Hai visto mai che qualcuno parcheggi in doppia fila... Oltretutto, a fotografare la sua berlina scura, vuota (un'altra con gli agenti di scorta era più avanti), posizionata in curva, in via dei Mille all'incrocio con via Carducci, accanto alle strisce pedonali, non è stato qualche avversario politico desideroso di sbugiardare il nemico dipietrista, bensì suoi concittadini, muniti di telefonino con videocamera. «Questo è un parcheggio incivile», hanno commentato i passanti. «Per noi sarebbe stata una multa sicura». Ganasce di ferro e Napolipark agganciata alle ruote. Invece a Giggino i vigili non dicono niente. È arrivato alle 11 di mattina, di gran fretta, accompagnato dal fratello Claudio, per partecipare all'inaugurazione della mostra sul rock organizzata al museo Pan. Poiché è un evento pubblico, patrocinato dal Comune, l'auto blu del sindaco ci sta tutta. Però la sosta selvaggia un po' meno. A Repubblica.it, che gliel'ha fatto notare, De Magistris ha risposto piccato per iscritto: «Il sindaco non può avere nessuna responsabilità in merito alla propria autovettura di scorta. La scorta di un personaggio ritenuto a rischio e la sua autovettura di servizio devono essere costantemente vicini alla persona oggetto della misura di protezione». Poi Giggino bacchetta la stampa una volta amica: «Noto una volontà politica di attaccarmi in modo strumentale e pretestuoso con un articolo dal carattere “gossipparo” degno di un giornale scandalistico e non certo di un quotidiano d'informazione che dovrebbe essere al servizio dei cittadini». Capito? Guai a fare arrabbiare  'o sindaco. Dall'Italia dei Valori all'Italia dei terrori.       Siamo sicuri che anche Tonino, sotto scorta da quando faceva il giudice, dirà la stessa cosa. La sua Mercedes scura è stata immortalata in pieno centro a Roma, via Santa Maria in Via, dietro la Galleria Colonna, dove ha sede l'Idv. Il parcheggio con tanto di striscia gialla non è riservato al partito degli ex magistrati paladini anti-casta, bensì ai vicini di casa, cioè l'Autorità per l'Energia Elettrica e il Gas, ai cui membri piacerebbe anche parcheggiare lì se non trovassero sempre il posto occupato. Del resto, c'è scritto perfino per terra. E chi ha provato ad avvertire i vigili ha trovato sempre la stessa risposta: non ci possiamo fare nulla. Da Mani Pulite a Ruote pulite. Tonino fa il moralizzatore con le auto blu degli altri. E De Magistris è il suo erede. Why not? Loro hanno la scorta e parcheggiano dove vogliono.  di Brunella Bolloli

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