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Profezia del sismologo del Duce Italia devastata nel 2012

Raffaele Bendandi, uomo fidato di Mussolini, predisse: "Il 6 aprile impressionante serie di terremoti nel mondo, noi tra i più colpiti"

Giulio Bucchi
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Parlando di terremoti, alla fine, si ritorna sempre a parlare di quello che per anni è stato considerato «l'uomo dei terremoti». Parliamo di Raffaele Bendandi, nato a Faenza nel 1893 e morto nel 1979. Lo studioso faentino Bendandi non era uno scienziato in senso stretto, ma un appassionato dal doppio volto. Era, infatti, considerato un ciarlatano nelle aule accademiche, ma un volto pubblico a cui rivolgersi per un autorevole parere quando qualche sciagura si abbatteva sulla Penisola. Insomma, una figura controversa che, nel 1927, in pieno ventennio fascista, ricevette dalle mani di Benito Mussolini il titolo di Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia salvo poi essere diffidato (trasgredendo al divieto) dal formulare nuove previsioni di terremoti. E che, successivamente, attorno agli anni '60, fu nominato Cavaliere del Lavoro dal presidente della Repubblica Giovanni Gronchi. E ora, a poche ore di distanza dalle due violente scosse che hanno colpito circa metà del Belpaese, Bendandi - con i suoi scritti e il centinaio di previsioni di terremoti che ci ha lasciato in eredità - ritorna d'attualità. Il passaparola della Rete annuncia l'esistenza di alcune carte del romagnolo secondo le quali «il 5 ed il 6 aprile 2012 una nuova serie impressionante di sismi colpirà l'intero pianeta e l'Italia potrebbe essere tra le zone più terremotate». Insomma, siamo tutti avvertiti...  

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