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L'Inter affonda col Novara: adesso trema Ranieri?

Nerazzurri in crisi nera: 0-1 in casa contro l'ultima, i tifosi contestano. Mercato sbagliato, iella, scelte discutibili: il problema è il mister?

Giulio Bucchi
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Il blackout, per usare le parole di mister Claudio Ranieri dopo lo 0-4 di Roma, continua. L'Inter perde 1-0 in casa contro il Novara ultimo in classifica e peggior difesa del campionato: per chi voleva agganciare il treno terzo posto/Champions, con l'Udinese sconfitta, è stata una domenica bestiale. Bestiale perché al di là degli errori propri (la difesa spiazzata dal contropiede concluso in gol da Caracciolo al 56', la traversa di Sneijder nel finale) e altrui (l'arbitro che non dà un rigore solare nel primo tempo), l'impressione è che il destino nerazzurro non sia più nelle proprie mani. E' una sensazione strana, a 4 mesi dalla fine della stagione, ma mai così concreta a San Siro, con uno stadio prima ammutolito quindi arrabbiato, furioso, fino al punto che gli spogliatoio nel dopogara erano presidiani da steward e forze dell'ordine per prevenire incidenti con i tifosi. In casa Inter è il momento più basso dal 2006: a nulla sembra servito il cambio di allenatore, perché dopo il filotto di vittorie tra 2011 e 2012 Ranieri ha cominciato il girone di ritorno con gli stessi punti del suo predecessore Gasperini contro Palermo, Roma e Novara, uno solo, frutto di un pari e due sconfitte. In più, l'Inter attuale sembra aver ritrovato quella fragilità difensiva che aveva penalizzato la squadra del Gasp. Il segno evidente che le pezze, non solo tattiche, non sono state sufficienti: né d'estate, con una campagna deficitaria nel reparto arretrato e deludente in attacco, né soprattutto a gennaio, con il colombiano Guarin arrivato già infortunato dal Porto e il sampdoriano Palombo malinconicamente in panchina contro il Novara. Patron Massimo Moratti ha detto di non volere prendere "decisioni drastiche", ma proseguendo su questa china di drastico rischia di esserci solo il tramonto di una squadra che appena un anno fa era sul tetto del mondo.  

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