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Trattativa Stato-mafia: indagato Mannino

La Procura di Palermo accusa l'ex ministro Dc di "minaccia a un corpo politico": pressioni per alleggerire il 41bis?

Giulio Bucchi
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Calogero Mannino è indagato dalla Procura di Palermo per "violenza o minaccia a un corpo politico o istituzionale dello Stato" nell'ambito dell'inchiesta sulla trattativa tra mafia e Stato negli anni delle stragi. La notizia è stata confermata in ambienti giudiziari. L'ex ministro democristiano, in passato assolto con sentenza definitiva dall'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa e oggi deputato del gruppo Misto alla Camera, sarà sentito lunedì dal procuratore aggiunto Antonio Ingroia e dai sostituti Nino Di Matteo, Paolo Guido e Lia Sava. L'avviso di garanzia emesso nei confronti di Mannino ipotizza sue pressioni per l'alleggerimento del regime carcerario del 41 bis per i mafiosi e si collega ai timori per la sua vita che l'ex ministro espresse subito dopo l'omicidio dell'eurodeputato democristiano Salvo Lima. Di questi timori ha riferito l'ex presidente del Senato ed ex ministro dell'Interno, Nicola Mancino, secondo cui Mannino dopo l'uccisione di Lima gli avrebbe detto "il prossimo sono io". Mancino è convocato domani come testimone nel processo a carico del generale Mario Mori e del colonnello Mauro Obinu per la mancata cattura di Bernanrdo Provenzano. Mori è indagato anche nell'inchiesta sulla trattativa, come pure il capitano Giuseppe De Donno, il senatore del Pdl Marcello Dell'Utri e i boss corleonesi Totò Riina e Bernardo Provenzano.

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